cronaca

Festa in maschera, restano 8 le condanne per il market della droga a Giostra

Regge anche al vaglio dei giudici di secondo grado l’operazione Festa in Maschera, l’operazione anti droga della Guardia di Finanza e della Dda di Messina scattata a febbraio 2020. I giudici della Corte d’Appello hanno confermato le 8 condanne emesse in primo grado nel settembre scorso, riducendo lievemente le condanne.

Ecco il verdetto: 14 anni e 10 mesi per Gaetano Mauro, 7 anni e 2 mesi per Giacomo Russo, 8 anni a Giacomo Lo Presti, 8 anni e 2 mesi ad Alessio Papale, 3 anni e 8 mesi a Domenico Batessa, 2 anni per Domenico Papale, 5 anni per Domenico Sottile, 4 anni e mezzo a Carlo Ardizzone.

Hanno difeso gli avvocati  gli avvocati Salvatore Silvestro, Carolina Stroscio, Daniela Garufi, Katia Veneziani, Giuseppe Donato, Alessandro Trovato e Giuseppe Bonavita.

L’inchiesta svelò un grosso giro di spaccio di droga gestito da vecchie conoscenze delle Forze dell’Ordine come Mauro e i Papale, che aveva come base una delle baracche di via degli Appennini a Giostra. I pusher riuscivano a garantire la vendita della “roba” tutto il giorno, anche di notte, la “base” di Mauro era un vero e proprio supermarket della droga aperto h24.

A far scoprire tutto ai finanzieri erano state le conversazioni in carcere di due corrieri arrestati nel 2018, al ritorno da un carico di hashish a Rosarno.

Le intercettazioni dietro le sbarre prima e le cimici in via degli Appennini dopo permisero agli investigatori di svelare che dietro al giro c’era Mauro, un pezzo da ’90 del clan di Giostra, e che una baracca era diventata una base operativa attivissima, gestita da Papale che alle sue dipendente aveva pusher assoldati “a turno”, così da garantire la vendita per l’arco dell’intera giornata.