Politica

Franza: “Costretti a far viaggiare la Elio a gasolio, servono depositi gnl”. Ma Messina non lo voleva

La Elio è entrata in servizio nello Stretto nel 2018, la Nerea pochi mesi fa, la Pietro Mondello entrerà in servizio entro il 2024 e una quarta si aggiungerà prossimamente. Sono tutte navi a doppia propulsione, gasolio più Gnl (Gas naturale liquefatto), o addirittura dotate come nel caso delle ultimissime arrivate di un pacco batterie che può assicurare la propulsione elettrica in entrata o in uscita dai porti e consentire di tenere i motori termici spenti durante le soste in banchina. Noi insomma siamo andati avanti e continuiamo a farlo lungo quella strada chiamata trasporto ecosostenibile che abbiamo imboccato già anni fa, tra le prime compagnie di navigazione nel Mediterraneo. Non con i risultati che ci saremmo aspettati, bisogna dire, se è vero che anni di battaglie per avere un deposito di Gnl a servizio delle navi ma anche dei tir che operano nell’Area dello Stretto non hanno portato a nulla. E noi – essendo economicamente insostenibile far giungere il gas dal nord Italia – siamo stati fin qui costretti a far viaggiare la nostra Elio a gasolio”.

C’è un po’ di amarezza nelle parole di Vincenzo Franza, ad di Caronte & Tourist.

Il Gnl è il carburante più ecologico

In attesa della industrializzazione della produzione di carburanti ancora più performanti e puliti, il Gnl è stato individuato come il carburante di larga reperibilità in grado di assicurare significativi tagli alle emissioni climalteranti e nocive (riduzione del 45% di anidride carbonica, del 60% di ossidi di azoto e del 99% di ossidi di zolfo, oltre a un abbattimento del 99% del particolato).

Tuttavia lacune procedurali, costi di trasporto e assenza di infrastrutture hanno reso difficoltoso o addirittura impossibile l’approvvigionamento non solo per le navi ma anche per le sempre più numerose flotte di tir convertitesi al Gnl.

Adesso un primo segnale di svolta, reso possibile dalla flessione del prezzo del Gnl.

“Servono i depositi di Gnl”

“Abbiamo sempre sostenuto – conclude Franza – che chi fa impresa dovrebbe avvertire su di sé una responsabilità aggiuntiva per il territorio e la collettività. E che questa responsabilità andrebbe oggi declinata in senso ancora più ampio, perché è anche dell’ambiente che oggi dobbiamo prenderci cura. Ecco perché noi valutiamo con grande interesse e favore la costituzione o la riconversione delle flotte aziendali – navi o tir che siano – da gasolio a gas naturale liquido. Ma servono le infrastrutture, servono i depositi di Gnl”.

La storia del mancato deposito Gnl a Messina

Ad aprile 2022 è stato presentato lo studio di fattibilità per la realizzazione di un deposito costiero di gnl tra Pistunina e San Filippo. L’Autorità Portuale dello Stretto di Messina aveva ottenuto un finanziamento ministeriale da 30 milioni, mentre la parte restante (60 milioni) sarebbe stata a carico del privato. La scelta del sito era stata fatta da Rina Consulting tra 14 siti: 4 a Giammoro, 3 a Milazzo, 2 a Saline Joniche, 1 al porto di Tremestieri, a Contesse, San Filippo, ex Sanderson e Villafranca. E il più idoneo era risultato San Filippo.

Ma l’analisi non aveva convinto le parti politiche e sociali della città e si era alzato un coro di no.

Alla manifestazione di interesse aveva partecipato Edison, che però poi, a novembre 2022, si è ritirata. E così tutto è rimasto nei cassetti.