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Il mercato di Giostra di nuovo in strada? Previti: “Scelta illogica e illegittima”

MESSINA -Il sindaco e Cateno De Luca  ed i suoi assessori sono pronti ad accontentare gli operatori del mercato di Giostra, la cui volontà è quella di lasciare l’area dell’ex Mandalari e tornare in strada.

Nei prossimi giorni sarà predisposta apposita  delibera, che passerà anche dal Consiglio comunale. Le polemiche non hanno infatti fermato l’amministrazione comunale.

Al coro dei no si unisce anche l’ex presidente del Consiglio comunale, Pippo Previti, che firma una lunga e articolata nota per spiegare che si tratta – a suo dire – di una “scelta illogica e illegittima”.

“La scelta dell’Amministrazione Comunale di spostare il mercato bisettimanale da

Fondo Lauritano alla corsia centrale del Viale Giostra, nel tratto compreso tra Via Garibaldi e Viale Regina Elena – scrive – più che il classico rimedio peggiore del male, sembra un gesto di mancata assunzione di responsabilità di fronte ai mercatari, caricando il Consiglio Comunale di una scelta che non gli appartiene ma che ricade interamente nella sfera della competenze del Dirigente ( ex art.107 t.u. sull’ordinamento degli enti locali, approvato con d.lgs n.267/2000).

Ciò posto il deliberato dell’assise cittadina assume il carattere di mero indirizzo, seppur importante, ma che in ogni caso non può sostituirsi alla Direzione all’uopo preposta. S

i veda, di converso, l’autorizzazione data per il mercato di Mortelle.

Premesso questo e soprassedendo alle estenuanti e innumerevoli proteste poste in essere per far spostare gli ambulanti proprio dal Viale Giostra alla sede attuale, ci sembra opportuno sottolineare alcuni aspetti che determinano il malcontento degli operatori, riconducibili, in sintesi, ad una marcata diminuzione delle vendite che si protrae ormai da diversi anni, addebitabile alla “penuria” di risorse economiche delle famiglie e ad una conseguente riduzione della capacità di spesa, accompagnata da una forte concorrenza da parte dei commercianti cinesi.

Le altre motivazioni sono secondarie se non ininfluenti. Or dunque decidere lo spostamento del mercato non risolve i problemi degli operatori, ma li trasferisce tout court in un’altra zona, senza risolverli. Anzi aggravando la vivibilità di un intero quartiere, già fortemente provato per la sciagurata chiusura della stessa arteria e oltre, nel giorno dell’Assunta e in quello precedente.

Le conseguenze di tale illogica e illegittima scelta comporterebbe immediatamente un aumento della intensità del traffico nelle corsie laterali – ricordo che siamo in presenza di un asse viario che conduce in autostrada – accompagnata da una evidente scarsità delle aree di sosta con ristrettezza della sede stradale causata dalla inevitabile sosta in doppia o tripla fila degli utenti. Ed inoltre, una evidente diminuzione della visibilità della segnaletica stradale e rischio per i cittadini per la presenza di numerosi passaggi pedonali.

A ciò si aggiungano le evidenti difficoltà dei mezzi di soccorso e i gravissimi motivi igienico sanitari e la mancanza di “pubblico interesse” sancito dal comma 13 dell’art.8 della L.R. 12/95 (“Lo spostamento di luogo del mercato può essere operato solo per motivi di pubblico interesse”) Il paradosso si manifesta anche quando si osserva che si spendono soldi pubblici per fare semafori ( Viale Giostra-Viale Aranci), nuova rotatoria (prossima quella di S.Michele) per far defluire meglio il traffico veicolare mentre si fanno scelte in contraddizione.

Tutti sanno, inoltre, che le norme vietano il commercio nelle autostrade. Certo non è il nostro caso, ma non si può sottacere che il Viale Giostra è un asse vitale per la viabilità e che esso conduce all’autostrada. ( comma 10, art.28 L.N. 114/98, recepita dalla Regione Siciliana). Se dunque si vuol proprio spostare il mercato – conclude Previti – si scelga un’area condivisa, che non penalizzi i cittadini ma che non dia l’illusione di soddisfare le esigenze degli ambulanti”.

Magari si valuti la possibilità di applicare il comma 2 dell’art.24 della L.R. 28/99 ( Riforma della disciplina del commercio – con il quale si prevede la possibilità per i comuni, previo parere dell’Assessore Regionale alla Cooperazione, di stabilire – anche in misura temporale – “particolari agevolazioni, fino all’esenzione, per i tributi e le altre entrate di competenza per le attività effettuate su posteggi situati in comuni e frazioni con popolazione inferiore ai 3000 abitanti e NELLE ZONE PERIFERICHE DELLE AREE METROPLITANE..”). Ciò, comunque, in armonia con le somme che annualmente il Comune versa, per l’utilizzo dell’area dell’ex Fondo Lauritano, (oltre 50 mila euro) all’ASP di Messina che “impropriamente” risulta essere la proprietà dell’area fino allo scomputo dei circa 900 mila euro che l’Amm.ne dovrà versare per diventare, a conclusione del leasing, la nuova proprietaria . Ma questa è un’altra storia della Giostra che…non gira”.