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Il Pd: “Il ponte sullo Stretto è un bluff, basta prese in giro dei messinesi”

MESSINA – “Svelato il bluff del ponte sullo Stretto: si investa in quelle infrastrutture davvero realizzabili e per la messa in sicurezza dei territori. Ormai è chiaro a tutti: risorse economiche per la realizzazione della grande opera non ce ne saranno nel 2024 (in realtà, non ce ne sono mai state e mai ce ne saranno) e inizia a smontarsi, pezzo dopo pezzo, la propaganda leghista”. Lo sostiene il coordinamento provinciale del Partito democratico, che avverte pure il sindaco: “Si tratta di una chimera che Basile non deve inseguire”.

Il tutto mentre il sottosegretario al Mef, ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, a Coffee Break su La 7, ha dichiarato invece che “il progetto esecutivo per il Ponte c’è, i fondi ci sono e si partirà con il cantiere l’anno prossimo con un primo finanziamento di 2 miliardi”, con un investimento complessivo dell’opera pari a 12-14 miliardi”.

Al contrario, si legge nel comunicato del Pd: “In vista della definizione della legge di bilancio, la maggioranza di governo di centrodestra (addirittura anche Forza Italia) ha dovuto mettere un freno alle tante promesse irrealizzabili di Salvini e tornare alla realtà: l’opera costa 15 miliardi e non 8. Impossibile aprire i cantieri entro il 2024, al massimo si potrà avere il progetto esecutivo. Se e quando partiranno, i cantieri dureranno 15 anni (se tutto va bene) e non 6. Uno dietro l’altro, cominciano a cadere i dogmi della propaganda leghista verso un’opera da più parti ritenuta improbabile dal punto di vista tecnico, impossibile da sostenere sotto il profilo finanziario e dannosa per l’ambientale”.

“Scontata l’irrealizzabilità del ponte, il governo non butti un miliardo e mezzo di euro per far salvare la faccia a Salvini”

E ancora: “Nel frattempo, però, la Stretto di Messina continua le proprie attività, liquidando compensi da capogiro e affidando consulenze, mentre questa estate si manifestava sotto gli occhi di tutto il mondo tutta la fragilità e l’insufficienza dell’intera rete infrastrutturale della Sicilia. Data ormai per scontata l’irrealizzabilità dell’opera, la questione politica centrale è: fino a che punto si consentirà a Salvini di proseguire con la sua propaganda? Davvero questo governo butterà al vento un miliardo e mezzo di euro solo per consentire a Salvini di salvare la faccia, e far partire un cantiere “simbolo” in vista delle elezioni europee? Fino a che punto si prenderanno ancora in giro i messinesi sulla questione Ponte?”.

“Il rischio dell’incompiuta, a Sicilia e Calabria servono infrastrutture davvero utili”

Per il Partito democratico, “il rischio, se non la certezza, è che anche a Messina venga realizzata qualche incompiuta come la cosiddetta variante di Cannitello è altissimo, sprecando così, nuovamente, risorse pubbliche e devastando una città, che, invece, deve iniziare finalmente ad immaginare una seria alternativa di sviluppo sostenibile che prescinda da opere faraoniche e irrealizzabili. Ecco perché come Partito democratico riteniamo che quel miliardo e mezzo – se realmente disponibile – venga investito in quelle opere infrastrutturali realizzabili e davvero utili per tutta la Sicilia e la Calabria, e per la messa in sicurezza dei nostri territori, dal punto di vista idrogeologico e sismico”.

Di conseguenza, il coordinamento provinciale chiede al “sindaco Basile di smetterla di inseguire la chimera del ponte sullo Stretto e di fare valere in tutte le sedi nazionali e regionali, le prerogative di una città che continua ad essere utilizzata, né più e né meno, come merce di scambio per i giochi di potere del centrodestra e che, dietro il costante ricatto del ponte, ha visto progressivamente peggiorare le proprie condizioni infrastrutturali ed economiche”.