Società

“Io, in carrozzina e quelle transenne poco accessibili”

MESSINA – Basta barriere architettoniche e mentali ma attenzione, nei lavori, agli archetti. Il rischio è di complicare la vita, con questi dissuasori al parcheggio irregolare, a chi vive in carrozzina. Nel 2022 l’appello della giovane Teresa Cannavò, “vorrei uscire da sola ma Messina non me lo permette”, ha aiutato a sensibilizzare l’opinione pubblica. E noi di Tempostretto abbiamo raccontato il sogno e l’obiettivo di una Messina senza barriere da parte di chi lotta ogni giorno contro la disabilità. Abbiamo poi descritto il progetto “Messina accessibile”, con le amministrazioni De Luca e Basile. 6 milioni e mezzo per rendere la città più a misura di carrozzina, sia in centro, sia nelle zone di Ganzirri e Mili.

Ora Teresa Cannavò, in un post su Facebook, richiama l’attenzione su un altro aspetto importante: “Dovrebbe essere normale parcheggiare in un parcheggio riservato ai disabili e poter scendere dal mezzo senza fare salti mortali. Eppure non lo è. Non lo è perché chi si è occupato dei lavori, o del progetto, ha pensato bene di farlo affianco a una transenna”.

Di conseguenza, spiega con amara ironia Teresa Cannavò: “Va bene che non cammino, e qualcuno crederà ai miracoli, ma non ho ancora imparato a volare. Quindi ricapitolando si deve: spostare la macchina, far scendere il disabile, riparcheggiare o? Tra l’altro questo è l’unico libero perché anche chi di solito li occupa, senza averne diritto, si rompe di fare tremila manovre per scendere dal veicolo. Ahimè, se si fanno ancora scivoloni del genere, forse forse qualcosa la si sta sbagliando”.

Facciamo nostro l’appello perché le istituzioni intervengano là dove ci sono queste transenne, facendo una verifica.