Politica

L’incidente nella SS 114. Quella morte che ci interroga come comunità

MESSINA – Il 2 novembre è morta un’altra persona sulla statale 114, a Galati. E ora la morte di un ragazzo di 22 anni allunga l’elenco delle vittime di una catena d’incidenti stradali che devastano vite e famiglie. In questo caso sulla strada statale 114, a Tremestieri, all’altezza della scuola “Gaetano Martino”. Un incidente, dopo uno scontro tra moto e auto, che ci interroga come comunità. Cosa faccciamo tutti, istituzioni, cittadini, noi operatori dell’informazione per fermare questa strage infinita?

Tra l’altro quando si mettono in discussione i modelli dell’auto e della moto, al centro del sistema cittadino, spesso scatta l’indignazione di tante persone. Ma qui è in discussione la sicurezza delle nostre strade e, di conseguenza, istituzioni, forze dell’ordine e cittadini devono creare un’alleanza virtuosa. Chi governa deve lavorare per rimuovere ogni possibile pericolo ma noi cittadini, a nostra volta, dobbiamo imparare a essere più rigorosi nei comportamenti.

RItornano in mente le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del discorso di fine anno: “Parlando dei giovani vorrei – per un momento – rivolgermi direttamente a loro: siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro”.

Un futuro che va costruito su solide basi, facendo della sicurezza una priorità, senza limitarsi ad assistere a questa continua carneficina. Bandiamo le azioni irresponsabili ma, nei nostri territori e nel sud in generale, è inutile negarlo, serve un piano straordinario per mettere in sicurezza strade spesso poche illuminate e fatiscenti. Per tacere delle autostrade. Ma ne riparleremo.