Tirreno

Lipari, chiude la farmacia dell’ospedale. Codacons e il sindaco Basile non ci stanno

LIPARI . Ancora un taglio nei servizi sanitari a danno dei cittadini delle isole Eolie. Come denunciato dai residenti, è stata chiusa oggi la farmacia dell’ospedale di Lipari, e l’unica dottoressa in servizio sarebbe stata trasferita a Taormina.

L’allarme è del Codacons che fa notare come la chiusura avviene proprio quando l’isola si affolla di turisti e i servizi in favore degli utenti dovrebbero essere incrementati: “Assistiamo ad un continuo depotenziamento della sanità pubblica alle Eolie che rappresenta uno smacco verso i residenti, i quali si sentono trattati ingiustamente come cittadini di serie B.”

“Crediamo che la scelta di chiudere la farmacia dell’ospedale di Lipari sia inaccettabile, illogica, sbagliata e lesiva degli interessi degli utenti, e per questo chiediamo subito un confronto con il Presidente Nello Musumeci e l’assessore regionale alla sanità, Ruggero Razza, teso a capire quale indirizzo voglia prendere l’amministrazione circa i servizi sanitari alle Eolie e quali risposte intenda fornire ai cittadini residenti che da tempo protestano contro lo stato vergognoso della sanità locale” conclude la sigla dei consumatori.

Sulla stessa linea il sindaco della Città Metropolitana di Messina, Federico Basile: “Non posso tacere di fronte all’assurda scelta del presidente Nello Musumeci e dell’assessore Ruggero Razza di chiudere la farmacia dell’ospedale di Lipari. Sì tratta di una decisione che va nella direzione di un più generale
smantellamento della sanità pubblica nelle Eolie. Proprio nel periodo di massimo affollamento delle
Isole, si nega così a cittadini e turisti di fruire di un servizio pubblico di fondamentale importanza –
sottolinea il sindaco Basile – come denuncia Codacons. Una scelta che non si può accettare, ma che
purtroppo non sorprende, considerata la scarsa efficienza della sanità regionale gestita dal governo
Musumeci. Lipari ha però subito fin troppo a lungo i nefasti effetti di questa indifferenza verso la
tutela della salute pubblica e non può tollerare ulteriori chiusure”, conclude Basile.