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Lotta al randagismo, in Sicilia è legge la norma “pulisci-pipì”. Le reazioni

PALERMO – Oltre a rimuovere dalla strada o dai parchi gli escrementi del proprio cane, in Sicilia i proprietari degli animali a quattro zampe saranno tenuti a pulire con l’acqua anche la pipì. Lo prevede una norma del disegno di legge approvato nel pomeriggio dall’Assemblea regionale siciliana. Il provvedimento è contenuto nel ddl “norme per la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo”.

Lupo: “Ora Governo finanzi i comuni”

Abbiamo votato a favore della legge contro il randagismo, il Pd intende sostenere ogni intervento a tutela degli animali e dei loro diritti. Ma così come abbiamo richiesto durante l’esame del testo, il governo deve mantenere l’impegno e finanziare i comuni per potere applicare questi interventi, altrimenti le norme contro il randagismo resteranno solo sulla carta”. commenta il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo intervenendo in aula nel corso dell’esame del ddl “norme per la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo”. “Chiediamo dunque al governo regionale – ha aggiunto Lupo – di garantire nuove risorse ai comuni per l’attuazione della legge già in occasione delle prossime variazioni di bilancio”.

Micciché: “Importante per contrastare l’abbandono degli animali”

E’ stata finalmente approvata la legge sul fenomeno del randagismo in Sicilia, che risolverà il problema dei cani abbandonati nell’Isola. Ringrazio per il lavoro svolto il presidente, Tommaso Calderone, il vicepresidente Salvatore Siragusa, la commissione tutta e Giovanni Giacobbe, il consulente da me chiamato. Era una norma a cui ho tenuto fin dal primo giorno di questa legislatura, tant’è che decisi di istituire la Commissione speciale d’inchiesta sul fenomeno del randagismo in Sicilia”, è il commento del presidente del’Ars Gianfranco Micciché. “Sono molto contento – ha concluso – perché tra le altre cose abbiamo previsto la realizzazione di nuovi rifugi sanitari pubblici in tutte le nove province e aiuti economici ai Comuni per tutelare i diritti degli animali e la pubblica incolumità”.