Politica

Mancato rendiconto, le Destre invocano il dissesto del Comune reggino

REGGIO CALABRIA – Il Comune di Reggio Calabria è a rischio-scioglimento?
Sostiene questa tesi il coordinamento Per Reggio Città metropolitana, in relazione al mancato rendiconto per la gestione comunale 2021 entro fine aprile che, dopo i moniti pregressi della Corte dei conti («Ad oggi, Reggio non presenta un Piano di rientro accettabile», scrissero i magistrati contabili due anni fa) rappresenterebbe «un ulteriore sintomo del totale fallimento della classe politica reggina».

Come evidenziato in conferenza stampa il 21 aprile scorso, l’Amministrazione comunale non solo non avrebbe risanato il bilancio di Palazzo San Giorgio, ma «l’ha peggiorato ancora di più – così il Coordinamento -, aumentando l’indebitamento, mantenendo un atteggiamento ostile di totale menefreghismo e ostruzionismo alle reiterate richieste di chiarimenti inviate dalla Corte».
L’emergenza sarebbe stata elevata a «regola d’amministrazione, per eludere il confronto politico e la trasparenza dell’informazione».

Il rendinconto? Va portato in Aula 20 giorni prima della scadenza

Ma su altro verso «i consiglieri comunali dimostrano – è l’aspra accusa del coordinamento Per Reggio Città metropolitana – di non aver chiaro il ruolo d’indirizzo politico e di controllo gestionale nei confronti dell’operato della Giunta. Il rendiconto, secondo quanto stabilito dal Tuel, andava presentato in Consiglio già 20 giorni prima della scadenza, per poter essere discusso e quindi di seguito approvato». Ma questo non è accaduto.
Ecco perché le Destre riunite su scala reggina si chiedono cosa possa aver impedito d’elaborare il documento contabile nei 4 mesi trascorsi dalla fine dell’esercizio 2021

«Obbligo di valutare la dichiarazione del dissesto»

«In presenza di situazioni d’incapacità finanziarie e amministrative, corre l’obbligo – si evidenzia – di valutare l’opportunità di dichiarare il dissesto».
Mentre ai magistrati contabili viene chiesto «d’individuare le responsabilità di coloro che hanno contribuito con condotte dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive, al verificarsi di questa grave situazione», che metterebbe a rischio la regolare erogazione dei servizi essenziali ai cittadini reggini.