Pareggio di bilancio in bilico... Lo sforamento del patto di stabilità rischia di affossare il Comune definitivamente

Pareggio di bilancio in bilico… Lo sforamento del patto di stabilità rischia di affossare il Comune definitivamente

Danila La Torre

Pareggio di bilancio in bilico… Lo sforamento del patto di stabilità rischia di affossare il Comune definitivamente

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mercoledì 22 Agosto 2012 - 09:40

L’unica speranza sembra essere legata all’esito del ricorso amministrativo contro il Ministero dell’Interno, che ha imposto una sanzione di 7 milioni di euro. In caso contrario, l’ipotesi più accreditata sembra essere il dissesto. Che sarebbe economico ma non solo

Temperatura rovente in quel di Palazzo Zanca e non solo per gli effetti di “Lucifero”, settimo anticiclone di quest’estate bollente che ha fatto impennare le temperature in tutta la penisola. Più che allerta meteo, al Comune è allerta finanziaria con i bilanci, consuntivo 2011 e previsionale 2012, in alto mare. Il documento economico- finanziario di chiusura esercizio è stato approvato dalla giunta municipale a luglio, ma è ancora sprovvisto del parere del collegio dei revisori dei conti, recentemente rinnovato in due dei tre componenti, in questi giorni al lavoro per stilare la relazione da allegare obbligatoriamente al consuntivo, che dovrà poi arrivare in Consiglio comunale per l’esame dell’Aula. «Entro fine mese (cioè la prossima settima ndr) ultimeremo il nostro lavoro» assicura il neo presidente dei revisori Dario Zaccone. Giorno più o giorno meno a questo punto cambia poco: il termine ultimo per l’approvazione è addirittura scaduto il 30 giugno e stranamente la Regione non ha ancora nominato il commissario ad acta.

L’altro nodo da sciogliere riguarda il documento previsionale, il cui termine di approvazione è slittato al 31 ottobre 2012 . Il problema non riguarda tanto al tempistica, quanto le incognite economiche che, allo stato attuale, sembrano mettere seriamente a rischio il pareggio di bilancio, con le uscite che supererebbero le entrate. La situazione di incertezza è determinata da due ordini di motivi , uno di carattere nazionale, comune a tutti comuni italiani, e cioè l’impossibilità a quantificare l’ esatta entità dei trasferimenti statali; uno di carattere locale, con il Comune di Messina che si è visto addebitare – così come previsto dal D.Lgs 149/2011 – una sanzione di 7 milioni di euro per non avere rispettato il patto di stabilità (vedi correlato). Una cifra enorme per le casse asfittiche di Palazzo Zanca, che rischia di affossare definitivamente l’ente.

La situazione è drammatica, ma non irrimediabilmente compromessa ed il tutto per tutto si giocherà nelle aule del Tribunale. Si attende per fine mese il pronunciamento del Tar Lazio sulla richiesta di sospensiva del Decreto ministeriale del 26 luglio, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 31 luglio. La battaglia legale per conto del Comune sarà condotta dall’avvocato Arturo Merlo, a cui la Giunta ha formalizzato l’incarico lo scorso 9 agosto, con l’approvazione della delibera 711, al fine di dimostrare l’illegittimità del provvedimento ministeriale, anche alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale che esclude la Sicilia dall’applicazione dei vincoli imposti dal patto di stabilità. Il ricorso contro il Ministero dell’Interno si aggiunge a quello già presentato a fine aprile contro al Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento Protezione civile, che aveva rigettato la richiesta di escludere dal patto di stabilità le somme impiegate per il completamento degli svincoli Giostra- Annunziata, che superano i 23 milioni di euro, per uno sforamento complessivo che ammonta a 28.472 milioni di euro.

Se il Tar Lazio dovesse dare ragione al Comune di Messina e costringere il Governo a “ritirare” la sanzione da 7 milioni di euro, resterebbe viva la speranza di far quadrare il bilancio di previsione , altrimenti l’ipotesi più accreditata sembra essere il dissesto. Che sarà economico, ma anche politico ed amministrativo, perché i bilanci non si fanno solo con i numeri. (Danila La Torre)

5 commenti

  1. ma più disastrati di così …….

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  2. Comunque vada a finire il ricorso del Comune contro il Ministero dell’Interno, la crisi di liquidità ed il livello complessivo dei debiti “reali” è imponente se rapportato alle capacità economiche della Città. La grave situazione pone d’innanzi scelte che se non saranno largamente condivise con la cittadinanza,le forze sociali, le associazioni ed i partiti politici non consentiranno a nessun Sindaco di governare seriamente. Vedremo se nella prossima campagna elettorale per il Comune vi sarà chi avrà il coraggio di avviare il cambiamento nel senso di proporre e realizzare una vero programma (non sogni) condiviso ed una gestione trasparente ed in stretto rapporto di comunicazione con i cittadini. L’ora della verità è scoccata!

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  3. Vedremo cosa diranno i nuovi revisori dei conti, vedremo se sapranno offrire soluzioni e se sapranno tracciare un percoro virtuoso per il futuro della Città, senza lasciarsi abbindolare da funzionari comunali e politicanti che hanno solo scheletri da custodire e celare nei loro armadi…

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  4. E’ inutile aspettare che le belle addormentate della Commissione Consiliare POLITICHE FINANZIARIE,anzitutto quelli del PARTITO DEMOCRATICO,commentino per i messinesi la deliberazione della Giunta,che ha per oggetto quattro importantissimi documenti contabili,la RELAZIONE TECNICA DELLA GESTIONE FINANZIARIA,la RELAZIONE ECONOMICO PATRIMONIALE,la RELAZIONE SUI PARAMETRI GESTIONALI,la RELAZIONE SUL RENDICONTO DI GESTIONE 2011.Le belle addormentate non sanno dove sta di casa la Politica,P maiuscola,e cosa significa rappresentare i cittadini.Lo facciamo noi di TempStretto,spero che i due nuovi soggetti politici,RESET e 5 STELLE,seguano il nostro esempio e analizzino i documenti.Intanto per iniziare due link,nel primo noterete che la proposta della Giunta non è munita del parere di regolarità contabile espresso dal responsabile di ragioneria,farebbe bene a dirci PERCHE’,nel secondo si sancisce che il PATTO di STABILITA’ INTERNO per il 2011 NON E’ STATO RISPETTATO,con le conseguenze che Danila la Torre richiama nei suoi articoli.
    http://img560.imageshack.us/img560/8998/rendiconto1.png
    http://img13.imageshack.us/img13/1457/rendiconto2.png
    L’Area Economico Finanziaria è coordinata da Ferdinando Coglitore,che ha la funzione di Ragioniere Generale,il quale dirige ad interim il Dipartimento Contabilità Generale Spese,il Dipartimento Trattamento Economico e Previdenziale,mentre il Dipartimento Programmazione e Bilancio Entrate è diretto da Giovanni Di Leo.Nel prosimo commento parlerò dell’INDICE di SPESA MEDIA per il PERSONALE,forse ci dirà cose interessanti.

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  5. Salvatore Vernaci 5 Ottobre 2012 17:32

    Non mi sento di essere d’accordo quando si asserisce: “L’unica speranza sembra essere legata all’esito del ricorso amministrativo contro il Ministero dell’Interno, che ha imposto una sanzione di 7 milioni di euro. In caso contrario, l’ipotesi più accreditata sembra essere il dissesto. Che sarebbe economico ma non solo”.
    Il dissesto non è mai economico, una volta era economico perchè lo Stato si accollava quasi tutti i debiti di un Ente, oggi no. Il dissesto costituisce la panacea per i nuovi futuri Amministratori, perché amministrano, partendo da zero, senza il fiato sul collo dei creditori; mentre per i Cittadini le conseguenze sono disastrose, perché le tariffe dei servizi (acqua, rifiuti, ecc…) e le tasse (IMU, ecc…) saranno aumentate con aliquote al massimo, saranno aumentate le compartecipazioni nei servizi a domanda individuale (asili nido, refezione scolastica, attrezzature sportive, piscine, ecc…)vi saranno tagli nei servizi, già insufficienti e precari e nella dotazione organica comunale.
    Circa l’esito del ricorso amministrativo per la sanzione di 7 milioni di euro, è ininfluente per la dichiarazione o meno del dissesto. Basti pensare che l’alienazione dell’ex Magazzini Generali (cioè un solo bene), avvenuta in questi giorni, porta nelle Casse comunali già € 4.890.000 (a tal proposito dovrebbe ovviarsi alla permuta e pretendere tutta la liquidità).
    Indipendentemente da tutto ciò e dall’esito del ricorso, le sanzioni, di qualsiasi genere, irrogate ad un Ente Pubblico, devono essere fatte pagare a chi, con dolo e/o con colpa; ha provocato e procurato il danno. Questa si chiama azione di rivalsa e vale sia per lo sforamento del patto di stabilità, sia per adempimenti che avvengono a mezzo Commissari ad acta, sia per i debiti fuori bilancio di un Ente, per le spese giudiziarie e legali, per gli interessi moratori, per ritardi nella liquidazione.

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