Cronaca

Mercato Sant’Orsola, “senza soldi non si compra, la crisi economica ci ammazza” VIDEO

MESSINA – Al mercato Sant’Orsola una ventina di box appaiono chiusi. E una ventina sono aperti. Tante le persone, in maggioranza anziane, che lo affollano ma il pescivendolo Carmelo Sofli, da 30 anni al mercato, precisa: “Qui si vende ormai pochissimo. La gente non ha soldi. I pensionati, la nostra clientela principale, ricevono pensioni misere”.

Il veterano del Sant’Orsola, intervistato da Tempostretto, inaugurando un percorso nei luoghi simbolici della crisi economica cittadina, non ha dubbi: “Il costo della vita è troppo alto e le pensioni bassissime. Come si fa, in queste condizioni, a comprare, anche se i nostri prezzi sono convenienti?”.

“Acquistare il pesce è un lusso e in più lo stile di vita è cambiato”

A sua volta una signora, che non vuole apparire in video, aggiunge: “Se un tempo una famiglia acquistava il pesce due o tre volte alla settimana, oggi è già tanto se lo compra una volta. A questo aggiunga che qui ci sono degrado e sporcizia. Il mercato va riqualificato al più presto”.

Una giovane aggiunge una riflessione sullo stile di vita ormai diverso rispetto al passato: “È cambiato tutto. La spesa si fa al volo, di sera, al supermercato. Rispetto alle precedenti generazioni, quando la mattina la donna andava a comprare al mercato perché casalinga, oggi in una famiglia lavorano marito e moglie. Si va di fretta e il nostro mercato dovrebbe adeguarsi ai ritmi e agli orari di oggi, ad esempio il pomeriggio. Ci sono anche quelli che preferiscono acquistare qualcosa di già cucinato”.

Il costo della vita alle stelle, oltre il 6 per cento rispetto all’anno scorso, in una città dove le distanze tra chi ha molto e chi ha poco sono enormi. Il reddito di cittadinanza tolto a circa tremila famiglie messinesi. 25mila abitanti in meno in più di dieci anni. È il Comune con il più basso tasso di occupazione (attorno al 36%) tra le grandi città d’Italia. Ma il dato ancora più preoccupante è rappresentato dal 46% dei cosiddetti neet, i giovani dai 15 ai 34 anni che non lavorano, non studiano e non cercano occupazione, in base ai dati divulgati dalla Cgil.

In questo contesto, lo Stato ridimensiona il welfare, con un sistema sanitario pubblico che tradisce parecchie falle, e, assieme alle Regioni, mostra i propri limiti. E allora chi rimedia? Spesso il volontariato. Così , ad esempio, “Terra di Gesù Onlus” compie 15 anni e potenzia il servizio d’aiuto. “Non esisteremmo se lo Stato facesse fino il fondo il proprio dovere in campo sociale”, sottolinea il presidente Francesco Certo, che mette in evidenza: “Circa diecimila persone sono state sostenute in questi anni e la domanda d’aiuto è in forte crescita”.