Cronaca

Messina, la droga arrivava dall’Albania. 12 arresti e 3 ricercati. NOMI e VIDEO

MESSINA – Dodici persone in carcere, tre ricercate. Fanno parte di un gruppo criminale, dedito al traffico di droga, che operava soprattutto nel quartiere di Mangialupi, a Messina. E’ l’epilogo della indagini avviate nel maggio 2017 dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, con intercettazioni telefoniche e ambientali, controlli sul territorio e analisi di tabulati.

La droga arrivava dai Balcani e i dodici arrestati sono tutti coinvolti, a vario titolo, in dinamiche di traffico di cocaina, marijuana e hashish, che venivano poi vendute soprattutto a Messina ma anche nei luoghi più turistici della provincia.

Il primo grosso sequestro risale al settembre 2017, 42 chili di marijuana nascosti nella galleria ferroviaria dismessa Spadalara, a Bisconte. Da qui il nome dell’operazione Tunnel. Due mesi dopo, alla rada San Francesco, altri due sequestri di marijuana in arrivo dopo l’acquisto a Martinafranca, uno da 22 e uno da 10 chili.

La Procura – Direzione Distrettuale Antimafia di Messina ha condiviso il quadro indiziario raccolto dagli investigatori della Squadra Mobile e ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’arresto in carcere per i 15 indagati.

I NOMI DEI 12 ARRESTATI:

1. DI PIETRO Santino, messinese classe 1998;

2. DELIA Francesco, messinese classe 1990;

3. MAGGIO Francesco, messinese classe 1984;

4. MICARI Salvatore, messinese classe 1985;

5. PAPPALARDO Domenico, messinese classe 1984;

6. DI GIOVANNI Francesco, originario di Milazzo classe 1963;

7. RESTUCCIA Cristian, messinese classe 1992;

8. CAPORLINGUA Andrea, messinese classe 1991;

9. CEPAJ Ajet, albanese classe 1969, dimorante in Italia;

10. MECAJ Rito, albanese classe 1962, dimorante in Italia;

11. HOXHA Ernard, albanese classe 1984, dimorante in Italia;

– con notifica presso l’Istituto di Pena ove era già ristretto per altra causa nei confronti di:

12. IENI Antonino, messinese classe 1960.

IL SEQUESTRO DI UN’ASSOCIAZIONE SPORTIVA

Di Pietro aveva attribuito in modo fittizio a terzi l’associazione sportiva dilettantistica Pool Planet, di via Oreto, a Messina, ed è stato quindi indagato anche per il reato di trasferimento fraudolento di valori. Eseguito il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, dei beni e delle utilità economiche riferibili all’associazione, luogo di ritrovo dei componenti del gruppo. La società era in affitto e l’immobile non è interessato dal sequestro perché il proprietario è stato riconosciuto estraneo ai fatti.