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Messina. Periferie, Colli Sarrizzo e spiagge, zone d’ombra paradiso degli incivili dei rifiuti

MESSINA – Si intensifica lo scontro tra gli incivili dei rifiuti e l’Amministrazione comunale. Il sindaco De Luca porta avanti la sua battaglia a suon di video. Le fototrappole e le videocamere installate nei mesi precedenti “beccano” i cittadini che trasgrediscono le regole del comune vivere civile e il primo cittadino pubblica le immagini mettendo alla berlina i protagonisti di queste azioni insopportabili.

Se per la zona centro si riesce a tamponare, fermo restando che risolvere il problema non è ancora alla portata, gli abbandoni degli incivili prolificano in quelle zone che potremmo definire d’ombra. Qui per un motivo o per un altro è difficile controllare e a volte non è neanche ben chiaro chi deve intervenire.

In una società civile basterebbe affidarsi al buon senso dei cittadini e al loro agire virtuoso. Quando questo non avviene, come ci stiamo rendendo conto a Messina, per uscirne si potrebbe fare affidamento su tre diverse soluzioni che possono coesistere tra loro. La prima di queste è quella di controllare il territorio e punire gli incivili; la seconda strategia è quella di bonificare periodicamente le aree interessate dalle varie discariche e sperare che gli incivili capiscano di stare sbagliando; la terza soluzione consiste in un’opera di convincimento da parte dei cittadini virtuosi nei confronti degli incivili per farli vergognare di quello che fanno. Bisogna smetterla di essere omertosi e se assistiamo a certi atteggiamenti incivili è necessario rimproverare chi li sta compiendo.

Periferie e Colli Sarrizzo

Le zone d’ombra citate a cui facevamo riferimento possono essere sia le periferie, dove il controllo del territorio è più difficile, ma anche i Colli Sarrizzo. Da questi luoghi riceviamo parecchie segnalazioni Whatsapp che regolarmente ci mostrano discariche illegali.

Qui controllare è più complicato data la vastità del territorio e quindi si attua la seconda strategia: le bonifiche da parte di Messina Servizi. La partecipata del Comune solitamente opera rimuovendo i rifiuti a bordo strada. La zona d’ombra, oltre ad essere vasta, può nascondere anche potenziali punti di discarica. Per fare un esempio, basterebbe inoltrarsi nel folto della vegetazione collinare per scomparire alla vista di chi transita sulla strada asfaltata.

Pensiamo ancora al fondo dei valloni che sono luoghi difficili da raggiungere a piedi, ma dall’alto dei quali può essere gettato di tutto. O alle strade poco conosciute che si inerpicano sui Colli, per non parlare dei sentieri battuti sconosciuti ai più. Giocando su queste zone non facilmente individuabili gli incivili all’interno delle zone d’ombra continuano a farla franca. Come si può intuire dalla foto in copertina, qualche svuota-cantine ha creato la sua discarica illegale, dove abbandona regolarmente i rifiuti lontano da chi potrebbe controllarlo.

Allontanandosi dal centro città gli incivili riescono ad eludere i controlli. Ma al tempo stesso abbandonando i rifiuti sui Colli, o a volte anche sui litorali, si riesce a vanificare anche la seconda strategia: quella della bonifica. Messina Servizi è chiamata in causa spesso e volentieri quando un ritiro non viene effettuato nel centro abitato.

Interviene, dove vede discariche, ad esempio nelle strade che dal centro portano sui Colli: San Michele, via del Seminario, Gravitelli e Montepiselli. Ma nel caso di abbandoni effettuati proprio sui Colli, la competenza del territorio “spetta alla Forestale” avevano fatto sapere dalla società di gestione dei rifiuti. Discorso simile quando si creano le discariche in riva al mare e nelle aree demaniali. In questi casi potrebbero nascere difficoltà per capire a chi tocca operare in quelle zone e i rifiuti nel frattempo restano abbandonati.

L’azione di convincimento degli incivili

L’arma migliore contro gli incivili al momento è quella di esortarli a non abbandonare i rifiuti. Un’opera di convincimento è sicuramente più efficace di una pressione o minaccia, anche se autorizzata dalla legge sotto forma di sanzione e multa. Ci vorrà del tempo e per chi prova a spiegare agli incivili che il loro comportamento è sbagliato e potranno anche arrivare degli insulti nei casi più pacifici. Ma convincendo pure solo poche persone si aiuterà l’ambiente e la città tutta.

Pensando alle generazioni future invece, a quei giovani che ancora vanno a scuola, bisognerebbe semplicemente sensibilizzarli verso un corretto modo di comportarsi. Tenendo conto dei temi così attuali della tutela dell’ambiente e della raccolta (ben) differenziata, ma ponendo anche la giusta attenzione al rispetto delle regole del comune vivere.