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Messina. Porto di Tremestieri, la fine dei lavori slitta a febbraio 2023

La consegna dei lavori a novembre 2018, la fine prevista a marzo 2021. Il termine è trascorso e i lavori al porto di Tremestieri sono ancora in corso perché, com’era facile prevedere, gli ostacoli erano dietro l’angolo.

Una prima variante a giugno 2019 (per la presenza di grandi quantità di rifiuti nel sottosuolo), il fermo per Covid dal 9 marzo al 31 agosto 2020, una seconda variante a dicembre 2020 (per il ritrovamento di massi artificiali e lapidei e uno strato di “beach rock”) e l’aggiornamento del cronoprogramma con fine lavori al 9 ottobre 2022. Ma, in considerazione dei ritardi subiti nelle forniture di massi e tubi in acciaio, l’impresa ha chiesto un’estensione a febbraio 2023, al vaglio del responsabile unico del procedimento e del direttore dei lavori.

Servirà ancora un anno e mezzo, altri intoppi permettendo, per completare il nuovo porto a sud.

Il punto sui lavori

“Ad oggi – si legge nella relazione annuale dell’assessore Salvatore Mondello – sono stati salpati circa 700 massi in calcestruzzo e 4000 mc di massi lapidei, accatastati in cantiere. Quelli artificiali sono stati messi a disposizione del Comune di Messina nell’ambito di un separato appalto che prevede la rifioritura di barriere esistenti lungo il litorale messinese. Per i massi lapidei, invece, è stato previsto il reimpiego sia nelle scogliere del ripascimento protetto che negli strati filtro delle scogliere sud e nord a protezione della piattaforma.

Nel progetto, è previsto un maxi dragaggio da 800mila metri cubi, che dovrebbe salvaguardare anche i due vecchi scivoli, da sempre soggetti a insabbiamento. Al momento, sono stati dragati circa 150mila metri cubi di sabbia, mentre è stato completato lo scavo per l’impostazione della “scogliera sud” su un fronte di circa 260 metri. In corso di realizzazione la “trappola” a sud, con pali accostati con profili tubolari. Ad oggi sono stati infissi 77 tubi su un totale di 133.

Confezionati, poi, 1889 accropodi, cioè blocchi di cemento per resistere all’azione delle onde. I massi naturali sono forniti dalla Comman srl di Messina, per un importo di 5 milioni 400mila euro, e provengono da diverse cave, due a Santa Lucia del Mela, una a Rodì Milici, una a Belpasso e un’altra in fase di contrattualizzazione. Ad oggi forniti circa 55mila ton, mentre è in corso una fornitura via nave di circa 20mila mc.

La mantellata lato sud è completata per circa 160 metri, dalla sezione 0 alla 30 ed è in fase di completamento dalla 37 alla 41. Realizzato il muro paraonde alto 3 metri e 60 per una lunghezza di 126 metri, mentre sono in corso anche i lavori nei torrenti Guidari e Farota e per la realizzazione di una nuova condotta Amam.