Scuola

Messina. “Scuola in presenza”, domenica protesta alla Passeggiata a mare

Da Milano a Roma, da Vicenza a Messina: in 30 piazze italiane genitori, insegnanti e studenti si ritroveranno tra sabato 20 e domenica 21 marzo per chiedere a gran voce l’apertura immediata della scuola e la ripresa delle lezioni in presenza.

A Messina appuntamento domenica 21 marzo alle 9.30 alla Passeggiata a mare, all’altezza del monumento alla Batteria Masotto.

“Le istituzioni devono trovare una soluzione per garantire il diritto alla salute e il diritto all’istruzione ma a più di un anno dall’inizio della pandemia non è stata fatta alcuna proposta e la prima soluzione è stata chiudere le scuole” spiega all’Adnkronos, Lisa Jucca, attivista della Rete Nazionale ‘Scuola in Presenza’ che ha organizzato la mobilitazione.

Domenica dunque si scende in piazza con tre richieste chiare. La prima “è rispettare l’articolo 34 della costituzione che ci ricorda che la scuola è ‘aperta a tutti’ e l’istruzione deve essere erogata in maniera uniforme”. Le istituzioni, dunque, precisa la rete in una nota, si devono adoperare per mettere in atto rapidamente tutte le misure necessarie allo svolgimento delle lezioni in sicurezza e in presenza per ogni ordine e grado di istruzione. La scuola deve essere l’ultimo luogo a chiudere in caso di picco di contagi, non il primo. Bisogna, inoltre, rigettare l’uso prolungato e indiscriminato della Didattica a distanza come strumento di insegnamento in quanto inefficace, svilente per gli insegnanti, discriminatorio per gli studenti provenienti da famiglie fragili e lesivo nei confronti degli alunni con disabilità o difficoltà di apprendimento. “La Dad è uno strumento emergenziale che deve essere utilizzato per brevi periodi. La tecnologia deve essere di supporto all’istruzione ma non può essere uno strumento sostitutivo alla scuola in presenza” spiega Lisa Jucca.

Infine, “chiediamo un’attenzione alla salute a 360 gradi”. La tutela della salute della comunità non si esaurisce nella battaglia al Covid-19, ma deve necessariamente includere la difesa della salute psicofisica, oggi gravemente minacciata in bambini e adolescenti. “Temiamo fortissimamente che questa situazione si possa prolungare oltre l’8 aprile ed è per questo che chiediamo alle istituzioni di ascoltare le famiglie, la società civile” aggiunge Lisa. La rete ‘Scuole in presenza’ è nata formalmente da una settimana con l’obiettivo “di dare un’unica voce a tutte quelle realtà frammentate nate sul territorio in questo ultimo anno. Si tratta di una rete apartitica e trasversale perché la scuola è un interesse di tutti e non ha colore”. ‘Scuola in Presenza’, raggruppa al momento oltre 20 comitati e associazioni di genitori, insegnanti e studenti di tutta Italia che già da mesi stanno collaborando e si stanno impegnando a favore della scuola: “in tutto siamo quasi 40mila aderenti e sostenitori che crediamo fortemente nella scuola come centro educativo, sociale e presidio di legalità” conclude Lisa Jucca.