Lavoratori Ato ed ex Feluca all’Amam, per i revisori dei conti qualcosa non torna

L’affidamento all’Amam dei servizi di manutenzione del verde pubblico e di pulizia delle ville comunali , sino ad oggi svolti dall’Ato 3, continua a sollevare dubbi e perplessità. Nei giorni scorsi era stata la consigliera comunale di area pd , Antonella Russo, a porre al sindaco Renato Accorinti ed al suo vice Guido Signorino una serie di quesiti con una lunga interrogazione che attende ancora risposta (vedi qui); adesso è il Collegio dei revisori dei conti che palesa apertamente il proprio scetticismo, prendendo carta e penna e scrivendo una nota al dirigente alle partecipateRiccardo Pagano, al segretario/direttore generale Antonio Le Donne, al vice-sindaco Signorino e per conoscenza anche al sindaco Accorinti ed alla presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile .

Innanzitutto, il presidente Dario Zaccone e gli altri due componenti del Collegio, Giuseppe Zingales e Federico Basile, fanno sapere di aver appreso solo «da notizie di stampa » del passaggio dei servizi e dei lavoratori Ato all’Amam. Entrando, poi, nel meirito dell’ordinanza firmata il 30 luglio scorso dal sindaco Accorinti (vedi qui), i revisori sottolineano che «tali atti sono possibili previa approvazione di un Piano industriale complessivo della partecipata che tenga conto, fra l'altro, oltreché della compatibilità con la situazione economico-patrimoniale della società, anche delle previsioni di distribuzione di utili attese e indicate nel Piano di Riequilibrio finanziario in fase di valutazione da parte della Commissione ministeriale».

Secondo Zaccone e colleghi, il passaggio dei lavoratori e dei servizi Ato non poteva avvenire “tout court”, ma andava accompagnato da una attenta pianificazione economica, attraverso la quale spiegare sia la compatibilità dell’operazione con quanto previsto nel piano decennale di riequilibrio ancora al vaglio del Ministero, che prevede utili per il Comune, sia le conseguenze che tale trasferimento avrà nell'immediato sulle casse della partecipata e, quindi, di Palazzo Zanca, che ne ha il controllo totale.

In effetti, il piano industriale approvato dal Cda dalla società che gestisce il servizio idrico, ed ora anche i servizi legati alla manutenzione verde pubblico ed alla pulizia delle ville comunali, risale ad un periodo antecedente al trasferimento di lavoratori e competenze da anni in capo all’Ato e dunque – secondo i tre tecnici contabili – andrebbe aggiornato alla luce di queste novità. A proposito di piano industriale, non va dimenticato, inoltre, che già quello approvato mesi fa dal Cda dell’azienda – quando ancora era presieduto da Alessandro Anastasi e non da Leonardo Termini– era stato sonoramente bocciato dal collegio sindacale interno perché non ritenuto economicamente sostenbile (vedi qui).

Gli interrogativi della consigliera Russo e le prescrizioni del Collegio dei revisori dei conti sembrano, tuttavia, non turbare minimamente l’assessore al bilancio e vice-sindaco Signorino, che proprio ieri ha riunito attorno ad un tavolo i rappresentanti di Ato ed Amam per portare avanti la procedura di mobilità. All’incontro erano presenti sia il vecchio presidente del Cda dell’Amam, Anastasi, che il nuovo presidente, Termini, oltre al liquidatore della società d’ambito Michele Trimboli.

Il vice-sindaco assicura che l’operazione messa in atto dall’amministrazione comunale è sostenibile ed i conti tornano, così come dimostrerebbe anche la relazione allegata alla delibera sulla trasformazione dell’Amam recentemente approvata dal Consiglio comunale.

L’assessore al bilancio Signorino non ha dubbi sulla bontà del percorso intrapreso e non teme ostacoli di tipo giuridico né tanto meno di tipo economico.

Per il Collegio dei revisori, invece, ci sarebbero eccome incognite giuriche ed economiche anche sulle precedenti assunzioni e procedure interaziendali all’Amam, diventate oggetto di un’altra nota, firmata lo scorso 6 agosto. Il documento richiama espressamente la nota n.78 del 26 giugno, «rimasta a tutt’oggi inevasa».

Con la lettera del 6 agosto, i revisori tornano a chiedere «tutta la documentazione necessaria a verificare che gli atti conseguenti le deliberazioni di Giunta Municipale n. 760 del 09.10.14 e 234 del 23.04.15, siano stati adottati nel rispetto della normativa vigente in materia di mobilità interaziendale fra enti o società a partecipazione comunale e siano state rispettate le rigide prescrizioni di legge in moteria di assunzioni di personale dipendente nelle società a partecipazione comunale, atteso che l'Amam Spa, società interessata alle procedure di assunzione e/o mobilità, è una società a totale partecipazione comunale a cui è stato affidato direttamente un servizio di pubblica utilità, per cui è assoggettato agli stessi limiti di spesa e di assunzione dei personale dell'Ente controllante».

Zaccone , Zinages e Basile non lo scrivono esplicitamente, ma gettano ombre sulla legittimità dell’assunzione all'Amam- avvenuta mesi fa – degli ex Feluca.

Danila La Torre