Cronaca

Omicidio stradale Lorena Mangano, condanne più leggere per i piloti

La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha ulteriormente ridotto la condanna ai due protagonisti del rally clandestino che la notte del 25 giugno 2016 costò la vita alla giovane Lorena Mangano, falcidiata mentre attraversava in auto nei pressi di via Garibaldi, a Messina.

L’Audi guidata da uno di loro, il finanziere Gaetano Forestieri ha travolto la Fiat Panda di Lorena , giovane orlandina studentessa universitaria. Forestieri era stato condannato in secondo grado. L’altro gareggiante, Giovanni Gugliandolo, nel 2018 era stato condannato in appello a sei anni per competizione stradale. Gli investigatori scoprirono che la sua auto era stata modificata.

Stasera i giudici di secondo grado reggini hanno ulteriormente ridotto le pene: 9 anni e 4 mesi a Forestieri, 5 a Gugliandolo. Il verdetto è arrivato dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato la sentenza d’appello decisa a Messina due anni fa, indicando ai nuovi giudici proprio che le condanne andavano ribassate. Per entrambi è stata confermata la responsabilità dei reati contestati.

Siamo soddisfatti del risultato di oggi, ma presenteremo comunque un nuovo ricorso in Cassazione“, dicono i difensori, gli avvocati Salvatore Silvestro e Piero Luccisano.

La conferma della colpevolezza, anche in questo caso tiene in piedi i risarcimenti ai genitori, alla sorella e all’Associazione Familiari Vittime della Strada, assistiti dagli avvocati Francesco Rizzo, Filippo Pagano e Roberto Argeri.

Lorena non c’è più, nessuno la restituirà alla famiglia, alla comunità di Capo d’Orlando che la conosceva e amava e che si è stretta intorno ai genitori, dopo la tragedia. Il suo corpo e la sua giovanissima anima quella sera guidavano una piccola utilitaria che i genitori le avevano messo a disposizione per gli studi universitari a Messina.

E’ facile pensare che procedendo in discesa sul Torrente Trapani avesse nella testa null’altro che pensieri di gioia: il futuro che le si andava delineando, gli amici e gli affetti. Invece la sua vita è finita all’incrocio con via Garibaldi, falcidiata da una fiammante auto sportiva, l’Audi TT di Forestieri lanciata in un rally abusivo in mezzo al traffico, in una delle vie principali della città.