Cronaca

Orrore nella Calabria jonica: tombe profanate dentro il cimitero

Nel febbraio scorso, l’orrore infinito aveva avvolto la “gemma” balneare calabrese per eccellenza, Tropea: nella splendida località del Vibonese s’era scoperta una vera gang malavitosa dedita a estumulare e bruciare orribilmente i resti mortali sepolti dentro il cimitero tropeano per “far posto” a nuovi “ospiti”.
In queste ore, il raccapriccio investe la città più importante della Calabria jonica, CoriglianoRossano. Nel cimitero rossanese, fanno sapere tutti i gruppi consiliari di maggioranza (CoriglianoRossano pulita, Uniti per Stasi sindaco, CoriglianoRossano domani e CoriglianoRossano futura) in una nota stampa congiunta, ignoti hanno «profanato e danneggiato un luogo sacro all’interno» del camposanto.

Infinito raccapriccio

Davvero, orrore senza fine e senza alcuna giustificazione plausibile, rispetto al quale – fa sapere la maggioranza che supporta il primo cittadino Flavio Stasi – è stata sporta regolare denuncia contro ignoti.
…Non è però il primo gesto che inquieta: anzi, si rileva, questo macabro gesto è stato preceduto da «irruzioni all’interno degli Uffici Cimiteriali o le esternazioni di bassa lega di alcuni “addetti ai lavori”, contrari alla scelta di aver internalizzato il servizio» nei confronti degli operatori dell’Ente locale.

Macabra rappresaglia?

Il cimitero rossanese, a CoriglianoRossano

E il punto pare essere proprio questo: quest’infinita sequenza di vergognosi, orrendi atti ha avuto inizio quando, «il 18 febbraio scorso, la Giunta comunale decise per una riorganizzazione amministrativa delle due strutture cimiteriali, centralizzando i profili di censimento e pianificazione e demandando alla competenza diretta del personale tutta l’attività», fanno notare i consiglieri comunali di maggioranza di CoriglianoRossano. E quindi internalizzazione dei servizi dentro il cimitero rossanese, parificazione tariffaria per i servizi in tutti i cimiteri del vasto territorio comunale…
Insomma, una rappresaglia funerea per motivi d’interesse parrebbe più di una mera ipotesi, in un contesto reso ancor più ingestibile dalla crescita dei decessi a causa della pandemia, a fronte del sempre minore numero di loculi disponibili (e questo, non certo solo a CoriglianoRossano).