Politica

Palagiustizia bis, a Palazzo Zanca il confronto dopo il vertice romano del sindaco

Secondo Palazzo di Giustizia, oggi a Palazzo Zanca un nuovo round. L’importante e sempre scottante argomento è stato oggi al centro di una seduta della Commissione lavori pubblici, presieduta dal consigliere Libero Gioveni.

La commissione ha affrontato l’annosa questione del Palagiustizia bis, in virtù dell’audizione dello scorso 23 luglio a Roma al Ministero della Giustizia del sindaco De Luca e del vicesindaco Mondello, entrambi oggi presenti in aula.

Presenti anche autorevoli esponenti del mondo della Giustizia, come la Presidente della Sezione Distrettuale di Messina dell’Associazione Nazionale Magistrati, giudice Maria Militello, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Domenico Santoro, nonché i rappresentanti sindacali Confsal, Una, Cisl e Uil, Giovanni Puglia, Tonino Genovese e Ivan Tripodi.

«Dal lungo dibattito – afferma Gioveni – è emersa la conferma delle precedenti dichiarazioni pubbliche del sindaco dopo l’incontro romano. Dichiarazioni frutto, a suo dire, delle affermazioni dell’ingegnere Gambardella dell’Agenzia del Demanio. In sostanza De Luca ha ribadito che i costi per la realizzazione del Palagiustizia, compresi quelli per l’adeguamento del polo logistico della Marina Militare di via Bonino per il trasferimento del DMML dall’attuale sede di viale Europa, sarebbero quantificati non più in 17 milioni di euro, bensì in più di 40 milioni di euro e che i tempi sarebbero stimati in 10 anni.

Il sindaco De Luca ha anche precisato – prosegue il Presidente – che il Sottosegretario di Stato per la Giustizia Jacopo Morrone, dopo il ritiro della proposta dell’Amministrazione di realizzare il secondo Tribunale nell’attuale parcheggio di via La Farina, ha annunciato di volerla fare propria».

Il vicesindaco Mondello invece ha illustrato le difficoltà tecniche che graverebbero sull’attuale sito individuato nella caserma “Scagliosi” di viale Europa, che per la vetustà dei fabbricati dovrebbe essere adeguata anche alle vigenti norme antisismiche.

Infine – conclude Gioveni – durante il dibattito si è preso atto delle condizioni di assoluta precarietà e criticità in cui sono costretti a lavorare tutti gli operatori della Giustizia in parecchi locali angusti di Palazzo Piacentini, sottolineate sia dalla Presidente ANM Militello in rappresentanza dei Magistrati (che ha anche auspicato un tavolo tecnico in cui rappresentare meglio tutte le criticità), sia da tutte le organizzazioni sindacali intervenute in rappresentanza di tutti i lavoratori.

La Commissione ha espresso la volontà di riaggiornare i lavori sul tema dopo il possibile nuovo incontro al Ministero previsto al massimo entro il prossimo 30 settembre.