Palagiustiustizia Messina, Aiga chiede a Consiglio dell'Ordine degli Avvocati azione incisiva

Palagiustiustizia Messina, Aiga chiede a Consiglio dell’Ordine degli Avvocati azione incisiva

Alessandra Serio

Palagiustiustizia Messina, Aiga chiede a Consiglio dell’Ordine degli Avvocati azione incisiva

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venerdì 02 Agosto 2019 - 07:30

Il palazzo satellite serve oggi e non tra 10 anni, e il consiglio dell'ordine deve incidere nel processo e non soltanto nel dibattito, invoca Marcianò, presidente dei Giovani Avvocati

“Auspichiamo che l’attuale Consiglio dell’Ordine degli Avvocati , presente al tavolo ministeriale lo scorso 23 luglio, non subisca passivamente le (non) scelte della politica, bensì diventi protagonista del dibattito, assumendo una posizione di forte protesta e sollecitando senza indugio tutti gli interlocutori istituzionali coinvolti a risolvere l’urgente e drammatica condizione logistica in cui versa il sistema giustizia a Messina, nell’interesse dei suoi iscritti e dell’intera comunità, in omaggio a quella funzione sociale dell’Avvocatura tanto decantata nei convegni negli anni passati e poco applicata nell’azione”.

Così Ernesto Marcianò, neo presidente dell’Associazione Giovani Avvocati di Messina, chiede al Consiglio dell’Ordine di intervenire con decisione nella discussione sul secondo palagiustizia, dopo il “flop” registrato a Roma nei giorni scorsi, dove è venuto fuori che l’iter per la realizzazione del così detto palazzo satellite è praticamente all’anno zero.

L’Agenzia del Demanio ha quantificato in 35-40 milioni di euro le risorse necessarie per trasferire gli uffici giudiziari nella struttura di viale Europa, a fronte dei 18 già stanziati, stimando un termine di almeno dieci anni prima che possano essere avviati i lavori.

“Il dato – segnalano i Giovani Avvocati di Messina – è allarmante: pensare che dopo tanti anni si torni ancora a mettere in discussione tutto anziché dare esecuzione agli accordi già assunti, dimostra quanto poco a cuore stiano le istanze di giustizia dei cittadini messinesi e di tutti gli operatori del settore”

“Questo nuovo ostacolo è l’ennesima dimostrazione della volontà politica di rendere Messina sempre più marginale e di proseguire l’opera di mortificazione della città iniziata negli scorsi decenni in tutti i settori. Se è vero che già all’epoca era nota l’approssimatività del Protocollo e l’irrealizzabilità del progetto con le risorse ed i tempi ivi indicati, non si può fare a meno di esprimere un giudizio di grave responsabilità nei confronti della politica, incapace di difendere il territorio; anche il precedente Consiglio dell’Ordine avrebbe dovuto intervenire più incisivamente e fare pressione per realizzare il Palagiustizia nella sede della Casa dello Studente, piuttosto che rimanere inerte mentre si perpetrava l’ennesimo smacco nei confronti dei propri iscritti e di tutti i cittadini, prendendo posizione di fronte ad uno dei più gravi sintomi della progressiva e sempre più totale dismissione del servizio Giustizia a Messina”, commenta ancora il presidente Marcianò, che chiede al Consiglio dell’Ordine di essere più deciso nella propria azione.

“Iniziare a costruire un palagiustizia tra 10 anni rischia di diventare una cattedrale nel deserto: il processo telematico renderà progressivamente sempre meno necessario l’incontro delle parti all’udienza o il deposito di documentazione cartacea; i tempi stimati dal Ministero renderebbero l’opera anacronistica. Il Palagiustizia invece serve subito, per le esigenze di oggi e per garantire un servizio giustizia decoroso: non si possono tollerare rinvii. Lo si faccia presto, ovunque, ma concentrando gli uffici giudiziari”. L’attuale ubicazione frammentaria degli uffici, infatti, rende difficoltosa l’attività degli Avvocati, in special modo dei giovani i quali, non avendo una rete sufficientemente ampia di contatti per distribuire il carico degli adempimenti quotidiani, si trovano costretti a percorrere lunghi tragitti – alcuni uffici distano tra loro anche alcuni chilometri – andando incontro ad enormi difficoltà.”

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