Lavoro

Protestano gli operatori ex hotspot Bisconte: “Senza stipendi e trasferiti a Comiso”

Dall’agosto scorso, da quando cioè è stato chiuso l’hotspot dell’ex caserma Gasparri, hanno più volte protestato, attraverso note della Fiadel e della Cgil per le difficili e precarie condizioni di lavoro. Adesso la situazione per gli operatori della cooperative Badia Grande che gestiva il centro Cas, è diventata insostenibile. La Fiadel ha trasmesso una nota urgente ai prefetti di Trapani, Messina e Ragusa e al sindaco De Luca lamentando, tra gli altri disagi, il mancato pagamento degli stipendi dal mese di ottobre (pagato solo in parte).

I disagi

E’ di tutta evidenza il disagio, il danno e le tribolazioni subiti dai lavoratori che con estrema difficoltà hanno dovuto fronteggiare le esigenze di vita propria e delle famiglie ricorrendo, purtroppo, a prestiti o, per quanto possibile all’assistenza non solo economica di parenti e amici- si legge nella nota dei lavoratori– La cooperativa in questione, non è nuova a comportamenti del genere censurati, per altro, dal Prefetto di Messina rimasti da lettera morta. I lavoratori sono stati trasferiti d’ufficio presso la sede di Pozzallo e da lì, a insindacabile ed estemporanea scelta della cooperativa a Comiso, il tutto senza alcun riconoscimento di eventuale rimborso spese e indennità di mobilità.

Spese e mancati stipendi

E’ palese come le spese di questo andirivieni Messina-Pozzallo-Comiso-Messina, nonché mantenimento e abitazione, totalmente a carico degli operatori incidano pesantemente soprattutto in relazione già segnalato pagamento degli stipend”. I lavoratori, attraverso le organizzazioni sindacali Fiadel e Cgil, oltre al pagamento delle spettanze arretrate chiedono garanzie occupazionali in vista della realizzazione del nuovo nuovo centro per minori di prossima apertura nella sede dell’ex caserma Gasparro.