Politica

Rifiuti, Impegno e identità chiede conto dello scempio San Gregorio

Impegno e identità rinnova la propria attenzione alla qualità della vita dei cittadini. E torna a tuonare contro l’Amministrazione di Reggio Calabria in carica sul delicato tema dell’emergenza-rifiuti.

Le contraddizioni reggine, argomenta Paolo Denisi, formano un tutt’uno inscindibile con la «mole infinita di problemi che l’amministrazione Falcomatà non ha mai saputo risolvere, facendosi schiacciare passivamente dalle complicazioni via via crescenti».
Ma cosa accade, più specificamente, nella zona dei Mercati generali di San Gregorio?
Da mesi, Tempostretto si va occupando (anche) di quanto accade in questa zona della periferia Sud.

Sopralluogo e denuncia all’Arpacal

Paolo Denisi (Impegno e identità)

Una «situazione penosa», secondo Denisi, che fa anche riferimento al sopralluogo condotto insieme al consigliere comunale di I&I Filomena Iatì. Attività alla quale, due mesi fa, ha fatto sèguito apposita nota inviata ad Asp e Arpacal e al Comune.
«Obiettivo: sensibilizzarli per interventi ormai indifferibili sia in merito alla bonifica della discarica, sia a proposito della grave emergenza ambientale provocata dal mix micidiale disposto dai continui incendi appiccati e dallo sversamento di liquami fognari.

Nel corso degli anni, evidenzia l’attivista di Impegno e identità, questo scellerato cocktail «ha formato un laghetto vero e proprio nella superficie antistante il sottopasso. Quello che, nelle intenzioni progettuali, avrebbe dovuto fungere da snodo viario tra lo spazio occupato dai Mercati Generali e la zona industriale di San Gregorio, costituisce purtroppo un’ulteriore tessera dello spaventoso mosaico di opere incompiute pullulanti da un angolo all’altro della città».
Un contesto «reso ancor più opprimente dai roghi in quella porzione di territorio ridotta a discarica e che impegnano a ritmo costante il personale dei Vigili del Fuoco». Un motivo in più per continuare a pungolare quelli che Paolo Denisi definisce «Falcomatà e compagnia brutta», finché anche l’area di San Gregorio non sarà restituita ai minimi «standard di civiltà».