SICILIA – Caterina Chinnici vince le presidenziali del centrosinistra con 14.552 voti. La candidata scelta dal Partito democratico batte Barbara Floridia, che ottiene 10.317 voti, candidata per il Movimento Cinquestelle, e Claudio Fava, con 7547, sostenuto da movimento “Cento passi” e Articolo Uno.
La figlia del magistrato ucciso dalla mafia Rocco Chinnici, ex assessora regionale ed europarlamentare al secondo mandato, vince le primarie della coalizione. Primarie segnate dal voto in netta prevalenza online. Sono 3.500 i voti di scarto rispetto alla sottosegretaria all’Istruzione (fino a pochi giorni fa) e senatrice Floridia.
Sarà lei, palermitana, la candidata progressista per la presidenza della Regione siciliana. Il nodo politico è se la coalizione Pd – M5S reggerà, in Sicilia e a livello nazionale.
Le parole del segretario Enrico Letta sembrerebbero chiudere le porte all’alleanza con Conte e alla sua formazione politica in seguito alla caduta del governo Draghi. Un altro tema è la discussa apertura da parte di Chinnici, ex assessora della giunta Lombardo, allo stesso Raffaele Lombardo e al suo mondo autonomista e centrista del Movimento per la nuova autonomia.
Il voto nei gazebo ha coinvolto 1400 persone, mentre hanno votato online 30.640. Gli iscritti erano 43020 e si è espresso il 77 per cento degli iscritti.
Ecco l’esito delle presidenziali (voto online e ai gazebo): Caterina Chinnici 13.519 (online)+1033 (gazebo), totale: 14.552 (44,77%). Barbara Floridia 10.058+259, totale: 10.317 (31,74%). Claudio Fava: 6977+570, totale 7547 (23,22%).
Ecco le prime dichiarazioni della vincitrice: “Sono state tre settimane intensissime di incontri e dialoghi con i cittadini, i lavoratori, gli esponenti delle categorie produttive e del terzo settore, i pubblici amministratori, i giovani. Sono state belle giornate di ascolto e di scambio con al centro le idee, giornate dedicate al futuro della Sicilia che vogliamo progettare e realizzare. Ringrazio tutte le persone che, offrendo il proprio punto di vista ed esercitando il voto, sono state protagoniste di questa esperienza collettiva di costruzione, uno spazio aperto di partecipazione del quale va dato merito al Pd e al campo progressista che su queste primarie presidenziali e sulla loro formula inedita hanno scommesso con coraggio”.
Non manca, da parte dell’eurodeputata, l’apprezzamento nei confronti degli sfidanti: “Particolarmente ricchi di spunti i confronti tematici con i miei due compagni di avventura, Barbara Floridia e Claudio Fava, svolti in un clima di grande serenità, sempre e soltanto sui contenuti. Rinnovo il mio ringraziamento al segretario nazionale Enrico Letta, al segretario regionale Anthony Barbagallo, alla direzione, ai circoli, ai militanti e a tutta la comunità del Pd per aver proposto e sostenuto la mia candidatura”.
“E ringrazio naturalmente – evidenzia Caterina Chinnici – tutti coloro che hanno scelto di votarmi, dandomi una consegna di fiducia di cui sento forte la responsabilità e che spero di potere mettere a frutto attraverso il mio lavoro per la Sicilia, la terra che amo, e per le persone, tutte, con lo spirito di servizio alla collettività che ha sempre caratterizzato il mio impegno”.
Capo d’Orlando: 6 Chinnici, 15 Fava, 4 Floridia
Santa Teresa: Chinnici 64, Fava 7, Florida 2
Messina; Chinnici 17, Fava 28, Florida 13
Barcellona; Chinnici 11, Fava 14, Florida 6
Complessivamente, nei quattro gazebo, 98 voti Chinnici, 64 Fava, 25 Floridia.
Ecco il commento della senatrice messinese Barbara Floridia: “È stato un periodo impegnativo. Si è messo di mezzo anche il Covid ma il risultato ottenuto è stato importante. Con più di 10 mila preferenze sono arrivata seconda alle primarie del campo progressista siciliano. I miei più sinceri complimenti a Caterina Chinnici che vince queste primarie, e un grande abbraccio a Claudio Fava che si classifica terzo. È stata una sfida interessante e nuova. Ci sarà tempo di analizzare i dati e capire cosa ha funzionato e cosa no”.
Prosegue l’esponente 5Stelle sulla sua pagina Fb: “Al momento l’unica cosa che mi sento di dire è grazie. Grazie a tutti quelli che ci hanno creduto. Grazie a chi mi ha supportato in questi giorni. Grazie a Giuseppe Conte per aver puntato su di me. Grazie a Nuccio Di Paola (capogruppo del M5S all’Ars, n.d.r.), che non mi ha lasciata mai sola, e grazie di cuore a tutti i portavoce e alla comunità del Movimento 5 Stelle per avere contribuito a ottenere questo risultato. Grazie a tutti i siciliani che mi hanno votata. Un dato è evidente: con i 10.317 voti che ho preso, il Movimento in Sicilia c’è e partecipa. Continuerò sempre a lavorare con onestà e rigore affinché questo amore non venga disperso. Si dice che non c’è sconfitta dove c’è stato il massimo impegno. Bene, posso dire a testa alta che ho dato il massimo. Domani inizia una nuova sfida”.
“Come si dice in questi casi? Abbiamo perso”, esordisce con un sorriso amaro Claudio Fava dallo schermo della sua pagina Facebook. Aggiunge il deputato regionale e giornalista e scrittore catanese: “Ringrazio chi si è impegnato per la mia candidatura. Ringrazio tutte e tutti. In politica la cosa più importante è la scelta e chi mi ha votato ha scelto in libertà, senza ricevere pressioni. Senza apparati che portavano per mano a votare e senza dover obbedire. Ho percepito il sostegno della parte più fresca e bella della Sicilia. E questo non ce lo può togliere nessuno”.
“Tuttavia – aggiunge l’ex presidente della Commissione regionale antimafia – abbiamo sofferto una grave carenza organizzativa. Noi avevamo gli stuzzicadenti e gli altri i cannoni. Avevamo buona volontà ma né apparati né sezioni di partito. Faccio i mei auguri a Caterina Chinnici, che ho appena chiamato, e rivendico di aver individuato nelle primarie lo strumento giusto di scelta, sottraendolo ai salotti romani. I voti vanno rispettati tutti: quelli dati per scelta e quelli dati per obbligo. Darò una mano per battere la destra purché non ci siano contaminazioni che non servano ad allargare il campo verso ciò che c’è di buono in Sicilia”.
Continua Fava: “Staremo in questo ambito progressista purché non ci siano ponti strategici per aprire al ceto politico di questo centrodestra e a nuovi consociativismi. No al traversalismo malato. Aver vinto a Enna, Catania e in parecchie città è un dato significativo perché mi consente di ringraziare chi si è speso per la mia candidatura. Abbiamo opposto la qualità alla carenza materiale e organizzativa. Il primo passo sarà un’assemblea. Comunque, ne è valsa la pena”.