Politica

Sturniolo incalza Basile: “I debiti risanati a Messina? Solo narrazione”

MESSINA – A Luigi Sturniolo non convince “la narrazione di Cateno De Luca e Federico Basile sui debiti risananati al Comune di Messina”. Il candidato a sindaco di “Messina in Comune” risponde al candidato a sindaco di Sicilia Vera: “Nel corso del suo comizio di avvio della campagna elettorale, Federico Basile ha dichiarato che l’ex sindaco Cateno De Luca aveva trovato un Comune con 552 milioni di euro di debiti e lo ha lasciato con soli 140 milioni di euro. Una notizia che non corrisponde al vero. Solo una piccola parte di quei 552 milioni di euro è stata estinta. Il resto è stato spostato in altri contenitori”.

Sturniolo: “La riduzione dei debiti è dovuta solo alle trattative con i creditori”

“La riduzione dei debiti – sostiene il candidato a sindaco, che terrà per sé la delega al bilancio in caso di vittoria – che pesano sulle casse di Palazzo Zanca è dovuta solo alle trattative con i creditori. Ciò rappresenta solo una minima parte di quei 552 milioni di euro iniziali. Il resto è autocelebrazione non sostenuta dai fatti. Noi, ai toni trionfali da campagna elettorale rispondiamo con i fatti, le carte e i numeri, che non mentono mai e sono inattaccabili”.

“La narrazione sui debiti e la verità sui conti del Comune”

Sturniolo lo ha affermato più volte: “Siamo in una situazione di predissesto e senza un’azione politica con gli altri sindaci nulla cambierà. Chiunque sia eletto apra un tavolo negoziale con il governo per cambiare le norme. A queste condizioni il risanamento finanziario è impossibile. Occorre fare fronte comune con le altre amministrazioni in difficoltà. La narrazione di De Luca sui debiti risanati non è convincente. Occorre fare un’operazione verità e affrontare davvero il problema di un Comune svuotato e incapace di erogare servizi”.

“Non c’è alcun abbattimento del debito ma una diversa collocazione degli stessi debiti”

Precisa il candidato di “Messina in Comune”: “Ciò che Basile chiama debiti è, in realtà, la massa debitoria del Piano di riequilibrio. Non solo debiti, dunque”. E ancora: “Come fa De Luca ad arrivare a 140 milioni? In primo luogo, toglie dal Piano di riequilibrio i debiti delle società partecipate. Effettivamente, la Corte dei Conti ha rilevato che i debiti di queste non dovevano essere inseriti nel Piano di Riequilibrio – spiega Sturniolo – ma i debiti non spariscono nel nulla. Infatti, è la stessa Corte dei Conti a scrivere che il Comune deve prevedere un Fondo dedicato a copertura dei debiti delle controllate”.

Continua l’esponente di “Messina in Comune” ed ex consigliere comunale attento a questi temi: “Lo stesso De Luca risponde alla curatela fallimentare di Messinambiente, asserendo che i risparmi ricavati con le transazioni serviranno anche a pagare i debiti delle partecipate, purché certificate. L’ex sindaco toglie dalla massa debitoria i 61 milioni di euro del disavanzo da riaccertamento straordinario, che viene spostato sul bilancio, e riduce il Fondo rischi da 74 a 12 milioni di euro. In questo modo – aggiunge Sturniolo – la massa debitoria diventa di € 285 milioni: 250 milioni di debiti e 35 milioni di restituzione del Fondo di rotazione”.

Questa è la tesi di fondo del candidato sindaco, mentre attendiamo la replica di De Luca e Basile: “Senza alcun tipo di riduzione concreta dell’indebitamento, De Luca dimezza la massa debitoria. Ma non c’è alcun abbattimento del debito, solo una diversa collocazione dei debiti”