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Sicilia. “Liste di testimonianza per diventare presidente”: il disegno di De Luca VIDEO

Di Marco Olivieri (riprese e montaggio di Silvia De Domenico)

SICILIA – “Io partirò sabato 9 luglio con un tour conclusivo in Sicilia nel segno dell’arruolamento. Sul modello delle amministrative a Messina, se ci sarà la possibilità di presentare liste di testimonianza lo faremo. ll sistema elettorale regionale richiede esattamente questo”. Cateno De Luca ieri, al Salone delle bandiere del Comune di Messina, ha illustrato la sua strategia politica a Messina come modello e base per la contesa regionale, con la candidatura alla presidenza della Regione siciliana.

Spiega De Luca: “Sul presidente chi prende un voto in più vince: funziona così. Così le liste di testimonianza diventano ancora più strategiche rispetto a quelle di Messina (le cinque liste che non hanno ottenuto il 5 per cento, n.d.r.). Liste che, sommando i voti, hanno ottenuto il 7,29. Se abbiamo vinto al primo turno, lo dobbiamo a loro. Questo è stato un sacrificio strategico e devo ringraziare chi si è immolato”.

“A Messina abbiamo vinto grazie al sacrificio delle liste di testimonianza”

L’ex sindaco ci tiene a rivendicare il successo pieno di Sicilia Vera: “Non abbiamo vinto per la Lega. Noi stessi abbiamo inserito 6-7 elementi nella lista Prima l’Italia. Avevo promesso a Salvini che la lista avrebbe ottenuto il 5 per cento e così è stato. Mirko Cantello, il più votato, fa parte di Fenapi”.

“A Messina le le liste di testimonianza erano strategiche per vincere al primo turno. Alle regionali – ribadisce il leader di Sicilia Vera – diventano determinanti. Io ho pianificato queste amministrative come se fossero state una competizione regionale a turno unico, in modo da tastare le mie strategie in vista della mia candidatura a sindaco di Sicilia”.

De Luca progetta anche, con il movimento “Sud chiama Nord”, che si deve alla leadership nazionale dell’europarlamentare Giarrusso e alla sua guida regionale, “la possibilità di prendere il 4 per cento in coalizione alle future elezioni politiche. Ci saranno degli accordi e gli obiettivi saranno graduali. Non sarò candidato alle nazionali – rivela l’ex sindaco – se non per una candidatura di servizio. Rimarrò nell’Isola perché farò il sindaco di Sicilia”.