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VIDEO Agrumi, il bio che vince: viaggio nell’azienda messinese premiata a Genova

Il servizio video di Carmelo Caspanello
RIPRESE E MONTAGGIO MATTEO ARRIGO

FURCI SICULO – “In Sicilia, nel messinese, si può fare impresa. Non è facile, ma si può”. I fratelli Salvuccio e Carmelo Scarcella, insieme al cugino Carmelo Antonio, sono al vertice dell’Azienda di famiglia. Loro rappresentano la terza generazione di un “magazzino”, come si chiamava una volta, diventato grande grazie alla determinazione, all’impegno e all’investimento nelle innovazioni. Dapprima a S. Teresa di Riva. Adesso a Furci. Nel corso degli anni la Cai (cooperativa agricoltori jonici) è cresciuta in modo esponenziale. E’ stata antesignana nella lavorazione degli agrumi bio esportandoli nei supermercati di tutta Italia. Ed ora è protagonista nel panorama nazionale. Lo testimonia il riconoscimento dello storico “Corriere ortofrutticolo”, conferito a Genova. Gli Scarcella sono tra i big-player a livello italiano.

“Rappresentano una eccellenza – interviene orgoglioso il sindaco, Matteo Francilia – non solo per Furci, ma per la Sicilia intera. Faccio i complimenti ai titolari ed ai lavoratori della cooperativa e colgo l’occasione per invitarli in municipio dove sarà loro conferito un riconoscimento a nome dell’intera comunità”.

“Produciamo circa 18mila tonnellate di agrumi (un terzo arance e il resto limoni)” spiega il presidente della Cai Salvuccio Scarcella, mentre ci mostra lo stabilimento automatizzato che sorge nell’area artigianale a monte dell’abitato di Furci. Nell’ufficio una grande foto di papà Rosario che insieme al fratello Natale (il primo non c’è più, il secondo ha invece 89 anni) compì i primi passi verso la modernizzazione dell’azienda di cui il capostipite è Carmelo Scarcella. Un commerciante di limoni che negli anni Trenta del ‘900 compra dai piccoli coltivatori locali e vende agli esportatori. Questa è la storia.

Dagli anni ’80 inizia una nuova era. Una escalation di innovazione ed ampliamento dell’attività, che passa anche da un magazzino in Toscana di ortaggi. Nel 2004 la scelta del biologico che apre nuovi mercati in Italia e all’estero, in particolare in Germania. E non è ancora finita.

Gaetano Bellantoni

Quando con l’operatore di ripresa stiamo per andare via, il presidente Salvuccio Scarcella ci mostra un’area a monte dell’attuale magazzino. “Vede – spiega – l’abbiamo comprata per fare uno stabilimento più grande”. Gaetano Bellantoni sorride: “Lavoro con gli Scarcella da decenni – chiosa – e non finiscono mai di stupirci. Sa qual è il loro segreto? Anche se hanno tanti, tantissimi dipendenti, ci fanno sentire una grande famiglia. Creano occupazione. E dove c’è lavoro – conclude Gaetano – c’è dignità”.

Carmelo Caspanello