Politica

Coronavirus a Messina, tir alla rada San Francesco. Mega: “Così più rischio contagio”

Un protocollo per la gestione del traghettamento sullo Stretto, proposto dai vettori privati e accolto dalla Regione Sicilia nella nuova ordinanza anti coronavirus di ieri.

Un protocollo bocciato dalle Autorità Marittime di Messina e Reggio Calabria e dall’Autorità Portuale dello Stretto, che avevano imposto delle prescrizioni per i livelli minimi di sicurezza nella navigazione.

Focus soprattutto sulla chiusura parziale del porto di Tremestieri e lo spostamento alla rada San Francesco e alle invasature Rfi del traffico di mezzi pesanti dei due vettori privati.

Una scelta “eccessiva” e che avrebbe “effetti negativi sul centro di Messina”, secondo il presidente dell’Autorità Portuale dello Stretto, Mario Mega, che ha scritto alla Regione, chiedendo di rivalutare le decisioni. “La riduzione dei tempi di attraversamento non giustifica lo spostamento di centinaia di mezzi pesanti al giorno in una città già provata dalle indispensabili, ma comunque limitative, norme di prevenzione dei provvedimenti nazionali. Si rischierebbe di aumentare la probabilità di contatti in banchina, ma anche lungo le viabilità di attraversamento della città, tra passeggeri delle auto, passeggeri a piedi ed autisti con conseguenti rischi di contagio”.