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Coronavirus, De Luca: “L’ordinanza resta valida. Attentato alla democrazia”

«L’ordinanza rimane valida. I nostri controlli attraverso la banca dati li continuiamo a fare. I risultati di oggi hanno dimostrato che il nostro sistema attraverso la registrazione preventiva per entrare in Sicilia è un modo scientifico per avere il controllo degli ingressi in Sicilia. Cosa che non è riuscita a fare né lo Stato né la Regione».

Il sindaco De Luca non perde tempo e risponde in diretta Facebook alla notizia del parere del Consiglio di Stato che annulla l’ordinanza che disciplina i nuovi controlli per l’attraversamento dello Stretto di Messina.

«Si vuole ammazzare il sindaco De Luca perché ha avuto il coraggio di dire a quelli che stanno più in alto stanno sbagliando? Altro che colpi di Stato, mi vogliono ammazzare. Fate prima ad avviare in Consiglio dei Ministri il procedimento di revoca di Cateno De Luca dalla funzione di sindaco».

Al Ministro Lamorgese

De Luca spara a zero contro il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese. «L’ordinanza del sindaco De Luca che è entrata in vigore stamattina era stata anticipata al Ministro otto giorno fa e guarda caso ieri trasmette richiesta di parere al Consiglio di Stato. In 24 ore il Consiglio di Stato è stato costretto a riunirsi d’urgenza per emettere un parere su richiesta del Ministro degli Interni. Lo stesso Ministro che mi ha denunciato per lesa maestà, Ministro a cui abbiamo chiesto in queste settimane a provvedere a tutti gli ingressi abusivi in Sicilia. La Lamorgese è impegnata a fare la guerra al sindaco De Luca. Il Ministro Lamorgese non pensa, lei sta agendo con la supponenza di Stato. Così ucciderà tutti i sindaci, sta tentando di uccidere me e la democrazia.

Per uccidere il sindaco De Luca non basta il parere del Consiglio di Stato, ma è necessario che si riunisca il Consiglio dei Ministri per deliberare l’annullamento dell’ordinanza. Il parere del Consiglio di Stato dev’essere recepito da un provvedimento del Presidente della Repubblica. Dev’essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ed entra in vigore subito dopo. Quindi l’ordinanza resta in piedi e io, a fronte di questa ulteriore intimidazione, non la revoco.

Attentato alla democrazia

Non vi sembra che c’è un accanimento, un attentato alla democrazia da parte di un pezzo dello Stato che non accetta che un sindaco di provincia come Cateno De Luca ha dimostrato come far funzionare un sistema. La nostra soluzione è stata condivisa da tutti, il territorio ha concordato di introdurre nello Stretto di Messina questo sistema preventivo di controllo. E’ logico che noi faremo tutti i percorsi del caso. Il Consiglio dei Ministri deciderà di riunirsi d’urgenza, perché è chiaro che è più importante mettere il bavaglio al sindaco De Luca. Intanto lo dico a tutti: qui a Messina, in Sicilia, per entrare ci si deve registrare attraverso la banca dati, così come ha fatto il 92% di tutti i passeggeri di oggi».