LA LETTERA

Coronavirus. “Quei biglietti per Juve-Lione di febbraio. Ho agito da papà e io e mio figlio non siamo partiti”

In un momento cosi’ difficile per la nostra città e per i drammi familiari che si consumano ormai da qualche giorno nel nostro paese, anch’io volevo dire la mia dopo aver letto sia la lettera dello “sciatore anonimo” del 21 marzo sia la lettera di Marcella pubblicata a seguire.

Quel biglietto per la Champions

Anch’io sarei potuto essere portatore di virus in occasione dell’incontro di Champios League del 26 febbraio che impegnava la Juventus a Lione ma mi ritengo “meno furbo” di tante altre persone. Io e mio figlio Roberto, dopo aver acquistato i biglietti aerei di A/R Catania-Milano Bergamo e successivamente la trasferta in pulman da Milano (con il club bianconero a cui siamo affiliati) in direzione Lione nonché pagato i biglietti di ingresso allo stadio, soggiorno…ecc…ecc…

Io e mio figlio NON SIAMO PARTITI

Ebbene, siamo rimasti a casa ! NON siamo partiti. Vi assicuro che non è stato facile prendere la decisione di non andare in trasferta anche perché mio figlio voleva partire assolutamente ma, giustamente, lui non ha la mia età…. per cui io da padre, molto meno incosciente, ho pensato che non potevo mettere a repentaglio la salute della mia famiglia in primis e poi quella degli altri al ritorno da Milano e poi Bergamo zone ad alto rischio di contagio.

Ho agito da padre

Cari sciatori (mi riferisco a tutti quelli anonimi), bastava essere poco meno scellerati o sciagurati per rendersi conto dell’altissimo rischio a cui si andava incontro appena tornati a casa. Bastava anche per un attimo pensare che la saluti di tutti è cosa primaria! Mi duole pensare al denaro speso inutilmente per la trasferta anche perché non posso permettermi di seguire la Juventus quando e dove voglio.Sono contento comunque per cio’ che ho fatto, per non aver arrecato danni ad altri, per aver agito rispettando le direttive nazionali e per mostrare a mio figlio che non sono i “deficienti” quelli che osservano le regole.

Le regole non sono un optional

L’osservanza delle regole purtroppo, spesso anche grazie al comportamento dei nostri poco colti politici, sono divenute un optional, carta straccia e non un dovere. (ndr. suo figlio Roberto deve essere orgoglioso di un padre così)

F.to Arch. Antonio Boscia