Coronavirus

Covid Messina, ancora disagi. «Ormai conviviamo con la nostra spazzatura»

A Messina tante famiglie chiuse in casa con il Covid continuano ancora a combattere anche con disagi e disservizi. La neo commissaria dell’Asp Maria Grazia Furnari, arrivata a Messina poco più di dieci giorni fa, sta cercando di imprimere una svolta alla gestione dell’emergenza Covid. Intanto però i contagi continuano ad aumentare e la macchina Asp non riesce ancora a far fronte pienamente alle legittime richieste di chi ha contratto il Covid e cerca risposte nell’azienda sanitaria provinciale.

I rifiuti dei positivi al Covid

Numerosi disservizi sul fronte della raccolta rifiuti nelle case in cui si sono registrati dei casi positivi al coronavirus. Un problema che si trascina ormai da almeno due mesi e che si è acuito con l’aumento dei contagi, soprattutto in città. I rifiuti dei positivi al Covid sono infatti rifiuti speciali e non possono essere conferiti nei cassonetti stradali. L’Asp deve comunicare nomi e indirizzi di chi è positivo alla ditta specializzata incaricata della raccolta e dello smaltimento di questi rifiuti speciali. Devono essere consegnati dei contenitori specifici e attendere la raccolta da parte di questi operatori. Ma per tantissimi non è ancora così. Nonostante le tante segnalazione e la protesta eclatante in diretta Facebook del sindaco De Luca, l’Asp di Messina non ha ancora risolto il problema.

Una famiglia a Fondo Fucile

Ce lo segnala, per esempio, la signora Antonina che vive a Fondo Fucile. In casa sono in quattro, tutti positivi da poco più di una settimana. In questi giorni ha tempestato l’Asp di mail e telefonate, ma nulla. Si è rivolta all’Usca, che però non si occupa dei rifiuti. Ha scritto e telefonato direttamente all’ufficio dell’Asp che dovrebbe essere dedicato solo a questo servizio. Ma ancora nulla.

«Stiamo cercando in tutti i modi di limitare la produzione di spazzatura, ma tutto questo non è normale. Non ho balconi, non ho giardino, ho solo un piccolo ballatoio condiviso con una vicina di casa e di certo non posso lasciare i nostri sacchi in un ambiente comune, mettendo a rischio altre persone. Cosa vogliono che facciamo? Dobbiamo convivere con la nostra immondizia? Noi vogliamo rispettare le regole, sappiamo che non dobbiamo buttare i nostri rifiuti nei cassonetti, ma così non si può continuare a lungo. Non ignorateci».

Dal villaggio Cep

Una situazione che accomuna tante famiglie in questa stessa condizione. Un’altra storia simile arriva, infatti, dal villaggio Cep. «Siamo positivi al Covid e chiusi in casa da 15 giorni. Siamo in tre e la spazzatura ormai è diventata ingestibile. Ho scritto decine di mail, altrettante telefonate, ma non ha mai risposto nessuno. Aspettavamo i famosi bidoni per i rifiuti speciali, intanto la spazzatura si accumula nei balconi».

Disagi che a Messina rendono il Covid ancora più difficile da affrontare.