Coronavirus

Covid Messina. Imprese allo stremo: “Subito aiuti veri dal sindaco e dal governo”

Le immediate conseguenze di Messina zona ultrarossa per il settore degli esercenti fanno scattare l’allarme delle associazioni di categoria che adesso chiedono a De Luca ed al governo immediati ristori. L’ultima ordinanza di De Luca, che scatta stamattina e resta in vigore fino al 29 gennaio,  sposta verso l’alto il già grave livello di sofferenza delle imprese messinesi.

“Subito i ristori”

Ecco perchè Confesercenti Messina, Confcommercio Messina, Confartigianato, C. L. A. A. I. e Confimprese Italia hanno sottoscritto un documento in cui, alla luce della drammatica situazione sanitaria e dell’altrettanto terribile crisi economica generatasi a seguito della pandemia, chiedono immediati ristori alle aziende private, fortemente penalizzate rispetto ad altri settori produttivi. Le associazioni datoriali chiedono un intervento della prefetta Librizzi con l’attivazione di un tavolo tecnico e chiedono anche che siano i deputati regionali e nazionali ad intervenire al fianco delle categorie ormai piegate dalla crisi.

Esposto in Procura

Infine le associazioni chiedono che vengano accertate le responsabilità dell’Asp per quanto riguarda le gravissime carenze che si sono riscontrate nei mesi scorsi e che sono all’origine della decisione di De Luca di adottare i drastici provvedimenti. Proprio per questo Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, Clai e Confimprese stanno predisponendo un esposto da presentare in Procura.

Imprese in ginocchio

“Come cittadini messinesi- si legge nel documento– comprendiamo appieno le motivazioni dell’Ordinanza, anche perché siamo tutti esposti perennemente al rischio di contagio. Le imprese però dal mese di marzo del 2020 ad oggi, a causa dei provvedimenti assunti dalle varie Autorità di Governo hanno subito fortissime perdite di fatturato che hanno generato un sovraindebitamento che con il perdurare delle limitazioni, e quindi senza incassi, le porterà inevitabilmente allo stato d’insolvenza”.

Sindaco dia aiuti

Confesercenti, Confcommercio, C.L.A.A.I. e Confimprese Italia chiedono dunque al sindaco l’adozione immediata di aiuti economici per far fronte all’aggravamento dell’attuale stato d’indebitamento accumulato dallo scorso mese di marzo fino ad oggi, adottando una gradualità di aiuti differenziata, azienda per azienda, e correlata alla quantità di tasse pagate sulla base del fatturato dichiarato al fisco ed al numero di lavoratori regolarmente contrattualizzati.

Con i ristori pagate le bollette

I ristori finora destinati alle imprese private hanno consentito infatti nulla di più che il pagamento dei costi fissi delle utenze a cui si è dovuto fare fronte nonostante le attività fossero chiusure perché le Autorità di Governo non hanno ritenuto di bloccarli.

L’ingiustizia sociale

Ben altre protezioni sono state attivate (giustamente) nei confronti del pubblico impiego che non ha subito la riduzione neanche di 1 euro dalle proprie retribuzioni, dalle più basse alle più alte, e nei confronti dei ceti sociali più deboli (ancor più giustamente) attivando il reddito di emergenza oltre che il già esistente reddito di cittadinanza- prosegue il comunicato- Le imprese private invece sono state lasciate alla deriva e non ritenute meritevoli della stessa protezione accordata agli altri corpi sociali. Da qui il profondo senso di ingiustizia sociale oggi vissuto dagli imprenditori e dai lavoratori delle imprese

Le dimissioni di De Luca

Le associazioni rilevano poi come il sindaco abbia collegato le sue dimissioni all’andamento dei contagi, pertanto qualora questi ulteriori sacrifici richiesti non sortiscano gli effetti sperati, che faranno le imprese? De Luca dovrebbe lasciare la fascia tricolore, ma al contempo si potrebbe radicalizzare quel profondo senso di ingiustizia sociale che già adesso le imprese private sperimentano.

Appello alla deputazione

Le Associazioni datoriali chiedono quindi al Prefetto di Messina l’immediata attivazione di un tavolo che consenta loro di rappresentare alle Autorità di governo l’eccezionale gravità della situazione economica, che in mancanza di risposte adeguate, potrebbe compromettere la coesione sociale e generare rischi per l’ordine pubblico. Chiedono infine un incontro alla deputazione nazionale e regionale messinese affinché si impegni a rappresentare al Governo nazionale la drammatica ed eccezionale emergenza economica in cui versa la Comunità imprenditoriale messinese.