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Finalmente in linea il tram Nettuno. Ma l’inizio non è stato dei migliori…

MESSINA – Settanta giorni. Tanto è servito dall’arrivo in città, con tanto di festa con gli elfi di Babbo Natale, per mettere in servizio il tram Nettuno, la quinta vettura rinnovata. Venerdì scorso il gran giorno ma l’inizio non è stato dei migliori. Nei primi tre giorni è rientrata in officina per ben due volte ed è uscita nuovamente ieri alle 10.30. Stavolta si spera in modo definitivo.

Ma è chiaro che su tutta l’operazione c’è qualcosa che non va. Perché il primo tram rinnovato è arrivato a dicembre 2021 e, dopo più di due anni, siamo ancora a cinque su un totale di dodici (originariamente erano quindici ma tre non sono recuperabili, vedi articolo a parte).

I cityway

Difficoltà nel trovare i pezzi di ricambio, si è detto più volte. E in effetti i “cityway” sono fuori produzione da diversi anni ma sono in servizio, oltre che a Messina, anche a Roma e Torino, dove non si registrano (o almeno non in questa misura) gli stessi problemi. Come li affrontano Atac e Gtt? E può essere utile una collaborazione o un dialogo con queste due aziende storiche per valutare come gestire le vetture?

Atm Messina punta giustamente anche all’acquisto di nuove ma, solitamente, i finanziamenti ministeriali arrivano a fine vita delle vetture, circa trent’anni. A Messina sono attive da 21 anni e quindi c’è ancora da aspettare e farle funzionare bene, facendo la giusta manutenzione che negli anni non è stata fatta.

La speranza è che il Nettuno possa aver risolto i suoi problemi definitivamente e che a Pasqua, come annunciato, possa arrivare il sesto tram rinnovato, per diminuire la frequenza di passaggio dagli attuali venti fino a quindici minuti. Ma saremmo solo a metà del percorso, a sei vetture su dodici. Continuando di questo passo, senza un’inversione di tendenza, il rischio è che il servizio continui ad essere carente e sottoutilizzato.