Cronaca

FOTO. Messina. Ennesimo incendio alle baracche di Camaro Sottomontagna

“Se Amministrazione De Luca, Messina Servizi e Arisme stanno aspettando che a Camaro Sottomontagna si consumi una tragedia prima di intervenire, che lo dicano una volta per tutte, così ci pensiamo noi a comunicare ai terrorizzati ed esasperati residenti, che vengono lambiti continuamente dalle fiamme, di farsene una ragione e di iniziare a pregare affinché qualche entità celestiale li preservi da una morte sicura”.

Con queste parole, e le foto, il consigliere comunale Libero Gioveni e il collega della III Municipalità Alessandro Cacciotto denunciano ancora una volta, dopo l’ennesimo incendio divampato nella baraccopoli di Camaro Sottomontagna, “l’inaccettabile immobilismo da parte di chi, in questa fase precedente al definitivo sbaraccamento dell’area liberata 3 anni fa, avrebbe dovuto salvare il salvabile e non lo ha ancora fatto”.

“Accanto alla baracca incendiata ce ne sono altre abitate. Da mesi chiediamo inutilmente a tutti, prefetta compresa, di dare priorità a questa zona, la prima ad essere stata liberata, per l’alto rischio di incendi e la presenza di quintali di rifiuti, anche nocivi, che pregiudicano le condizioni igienico-sanitarie dei residenti vicini. Da mesi chiediamo una bonifica, invece si dà priorità a zone dove non ci sono altre case vicine. E’ un rimpallo di responsabilità, Messina Servizi ha solo tolto qualche sacchetto di rifiuti dal perimetro della baraccopoli, nulla più, perché sostiene di non essere stata autorizzata a intervenire in un’area di proprietà di Arisme. Cosa aspetta ancora il “sindaco artista” ad emettere un’ordinanza per Camaro Sottomontagna anziché immortalarsi sulla sua pagina Facebook davanti alla via Cicerone annunciando per questa strada l’emissione di un’ordinanza solo per tagliarci qualche filo d’erba. Venga piuttosto a constatare con i suoi occhi l’inferno che regna a Sottomontagna, magari, chissà, facendo ascoltare qualche suo brano musicale a chi rischia la vita tutti i santi giorni e vedrà quanti saranno ad applaudirlo”.

Gioveni e Cacciotto chiedono alla prefetta Cosima Di Stani, commissaria per il risanamento, di recarsi sui luoghi per rendersi conto dell’”inferno ambientale” e del fatto che “la vita dei residenti è a rischio”.