Politica

Il pasticcio politico sul comando della polizia municipale: un rebus messinese

MESSINA – ”Grande è la confusione sotto il cielo”, per citare Mao Zedong, ma, aggiungiamo noi, la situazione non è eccellente. Il sindaco nega d’aver commesso un errore politico ma il pasticcio c’è stato. Federico Basile decide di non prorogare l’incarico a Stefano Blasco, nominato dal commissario Leonardo Santoro alla guida della polizia municipale. E annuncia il concorso per il posto di comandante. Ma a novembre il colpo di scena: arriva il comandante Maurizio Cannavò, seppure in parte ancora in funzione a Ragusa, per “assicurare la continuità per 36 mesi”.

Ma questi due mesi non sono stati facili. Dal suo insediamento, diversi problemi sono emersi con più forza, in un periodo di inevitabile assestamento: dalla scarsa presenza nel territorio da parte della polizia municipale al caos nella giornata della mobilità sostenibile e la grana ferie nel periodo natalizio. E, con le dimissioni per “motivi familiari”, il sindaco ha rilanciato l’opzione del concorso del comandante. “Ho chiesto a Cannavò di rimanere 15-20 giorni per poter fare il concorso”, ha spiegato ieri.

Una sorta di gioco dell’oca, insomma, e si torna al punto di partenza. Non sarebbe stato più semplice mantenere Blasco in vista del concorso? O addirittura richiamarlo adesso? Le motivazioni riguardo alla mancata proroga e alla stessa scelta del comandante di Ragusa risultano insufficienti. Perché questo gioco dell’oca e questo rebus in salsa messinese? Non si sa. Ma ora l’amministrazione comunale deve correre ai ripari.

La necessità di una svolta: i nuovi agenti ben formati e una radicale riorganizzazione

Il concorso per assumere 100 nuovi poliziotti municipali, con altri “15 o 20 grazie al decreto sulla sicurezza urbana sempre nel 2024”, come annunciato da Basile, è una buona notizia. Così come la necessità di concludere la verifica interna per capire quante siano le persone che non possono svolgere il servizio in strada per motivi di salute. La buona notizia sarà accompagnata da un cambio di passo se i 100 nuovi agenti saranno adatti al ruolo e ben formati. E, soprattutto, appare urgente una riorganizzazione del Corpo, con un forte indirizzo politico da parte dell’amministrazione.

Da questa, non impossibile, svolta arriveranno benefici alla cittadinanza. A quella che rispetta le regole in una realtà in cui domina il Far West, in strada, spesso a danno dei più deboli.