Scuola

Scuola a Messina ai tempi del Covid. L’assessore Trimarchi incontra i dirigenti

800 mila euro, per il Pon, destinati alle scuole, sembrano tanti, ma non lo sono per tutti gli interventi necessari in 108 plessi a Messina e tempo fino a settembre. Questi sono i presupposti per far ripartire a Messina la scuola post Covid, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza.

Parla l’assessore

L’assessore alla Cultura Enzo Trimarchi ha incontrato i dirigenti scolastici, per una ricognizione chiara e precisa, e per intervenire singolarmente andando incontro alle specifiche esigenze e criticità. “Una situazione difficile ma non irrisolvibile” dichiara.

Il grande ostacolo sono le tempistiche, poiché il 14 settembre bisogna ripartire. Una corsa contro il tempo, “ma alcune soluzioni sono già state trovate, altre si delineeranno in questi giorni. Con l’ultimo incontro di oggi si farà il punto sulle decisioni. Gli interventi mireranno alla limitazione dell’affitto dei locali, e all’investimento di ulteriori somme” spiega Trimarchi.

Le paure dei dirigenti

Il quadro per i presidi è preoccupante, ma non mancano le proposte risolutive, solo un intervento sinergico può essere efficace. La paura principale è per gli esuberi, i ragazzi che resteranno esclusi dalle classi, per via delle nuove norme di distanziamento sociale, per cui le aule si trovano ad accogliere un numero di alunni dimezzato. Mancano 100 aule, ristrutturare alcune antiche scuole è impossibile, si va alla caccia del personale docente e dei nuovi banchi.

I banchi

A proposito dei banchi, secondo l’assessore non solo le spese per i banchi monouso di ultima generazione sono difficilmente affrontabili, ma anche il tempo non è sufficiente. “L’acquisto di questi da parte di alcune scuole era previsto per agosto ma la consegna è stata, già, posticipata”. La soluzione migliore resta il distanziamento tra i banchi già presenti nelle scuole, in modo da garantire 2 metri di separazione fra i vari studenti.

I doppi turni

La tanto discussa ipotesi dei doppi turni, odiata o ambita che sia, resta una possibilità solo in casi necessari, per esempio per gli Istituti in cui le iscrizioni sono veramente tante. “Non si tratta soltanto di entrate scaglionate ma proprio di turni antimeridiani e pomeridiani. Una scelta che cerchiamo di limitare a pochi casi isolati, tanto per la carenza di organico quanto per le naturali esigenze di organizzazione familiare che andrebbero sconvolte”.

Un programma ancora in via di sviluppo; però, precisa l’assessore, il Comune insieme alle scuole e alla protezione civile farà di tutto per garantire una ripartenza puntuale, serena e sicura.