MESSINA – 6 aprile 2023: intitoliamo Il popolo dei senzacasa e l’attesa di un censimento degli immobili comunali. 20 gennaio 2023: “Il nostro grido d’allarme per l’emergenza casa a Messina, il Comune intervenga”. 23 ottobre 2022: L’emergenza sfratti in una Messina in affanno e i nostri quesiti a Patrimonio Spa. 2 aprile 2022: “Lotta a morosi e abusivi”, Patrimonio Messina avvia il censimento degli immobili comunali. In sostanza, esiste un problema strutturale e va affrontato subito. Anzi, le istituzioni sono in forte ritardo.
Sappiamo che in tempi brevi dovremmo conoscere lo stato delle cose ma il quadro è allarmante. Sia Iacp sia Arisme, con i presidenti Rovito e La Cava, insistono che si rompa con cattive abitudini e che chi può pagare, e ha i requisiti per continuare a usufruire di canoni sociali, lo faccia. “Solo chi non può davvero sostenere l’affitto deve essere aiutato” è il messaggio che gli amministratori cercano di trasmettere. Ma il primo punto fondamentale è che si sappia con contezza qual è il patrimonio comunale di cui si può disporre per aiutare chi è in difficoltà. Senza giustizia sociale e senza diritti, non esistono nemmeno doveri e senso della comunità.
Così attendiamo l’esito della verifica di 1324 alloggi. 1324 abitazioni distribuite in quindici lotti della città nell’ambito dell’Erp, Edilizia residenziale pubblica. Un censimento degli occupanti e l’aggiornamento contabile della locazione, in modo da rispondere alle necessità, è l’obiettivo comunicato da Patrimonio Messina Spa.
Sottolinea da parte sua Ivan Calì, dell’Unione inquilini: “Dal nostro osservatorio individuiamo la sofferenza abitativa di mille nuclei familiari e con almeno ventimila alloggi sfitti, che potrebbero essere comprati dal Comune e dati a canone sociale, magari dialogando con Iacp e subcommissario per il risanamento. Riteniamo che i protocolli d’intesa potrebbero risolvere il problema. Finita l’erogazione di fondi per morosità incolpevole e dei fondi affitti, che hanno aiutato tante famiglie in momenti di crisi economica, la situazione sociale è esplosiva e va affrontata con efficacia”. Più volte ha insistito l’Unione inquilini: “Povertà abitativa e disagio economico rischiano di provocare uno tsunami sociale”.
Gli sfratti, il risanamento, la crisi degli alloggi e quella economica sono tutte facce di un’unica esigenza: quella che si affermi un’idea di città, dei molti e non dei pochi, e un modello sociale per invertire la rotta. Se non ora quando? Quando rimarranno solo macerie e disastri?