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“L’ex Sea Flight può rinascere a nuovo splendore”: l’intervento di Messina in Comune

MESSINA – Lì dove ci sono macerie può esserci un’occasione di recupero e valorizzazione. Esiste il turismo industriale e anche a Messina può essere un’opportunità di nuovo utilizzo. in qualità di assessora designata nella squadra di Luigi Sturniolo, candidato a sindaco per “Messina in Comune”, l’architetta Barbara Bisazza (nella foto) interviene sul possibile recupero della zona ex “Sea Flight”, un tempo sede dei cantieri navali. Il tutto nel segno delle tre “R”: riduci, riusa, ricicla.

Spiega l’architetta: “Si tratta di una struttura che, insieme al vecchio traliccio dell’Enel, è diventata elemento distintivo dell’area di Capo Peloro, attirando su di sé amore e odio. Un’area demaniale dimenticata dai vari sindaci e in grave stato d’abbandono ancora di più negli ultimi dieci anni”.

Da qui la proposta di recuperare l’area attraverso la manutenzione e la realizzazione di eventi culturali e artistici, come è avvenuto in passato.

“Oggi solo ferraglia, ieri la storia della cantieristica navale”

Sottolinea l’assessora designata: “In Italia già dagli anni Ottanta il patrimonio industriale viene riconosciuto come tale. Ossia le testimonianze delle attività produttive assumono una valenza culturale che vale la pena conservare e promuovere sino a giungere anche a vere e proprie forme di turismo industriale. L’ex Sea Flight può essere uno di questi. Oggi viene in mente – evidenzia Bisazza – solo un ammasso di ferraglia e sporcizia. Chi ha meno di 40 anni non sa che in quel luogo, tra gli anni 60′ e 70′, sono stati prodotti alcuni degli aliscafi che hanno fatto la storia della cantieristica navale messinese. Dopo la sua chiusura, quello spazio inutilizzato è diventato punto di riferimento soprattutto per i giovani messinesi”.

“Quel concerto con i Pooh a Capo Peloro”

Continua l’architetta: “Nel 1997 fanno la loro comparsa vecchie porte variopinte che diventano fulcro di una splendida mostra di architettura, Architettura al vento. Nello stesso anno una tappa del tour dei Pooh in Sicilia salta e a sorpresa migliaia di giovani si ritrovano sulla spiaggia di Torre Faro. L’ingresso era libero, a differenza di altri appuntamenti di pari livello. Per essere in prima fila c’è addirittura chi dorme in spiaggia. I palchi del Sea Flight vennero montati lato mare, mentre sotto le luci della luna gli addetti iniziarono a comporre lato monte. Nel giro di poche ore la famosa band italiana monta palco e strumenti. Seimila persone o forse di più cantarono e ballarono i pezzi dei Pooh”.

“Da discarica a cielo aperto a luogo d’incontro a Torre Faro”

Osserva l’assessora designata: “Nel 2011 un gruppo di giovani, il collettivo Quasivive, nato dall’unione dei militanti della Rete No Ponte con gli artisti di Machine Works, organizza una festa per ridare luce al vecchio e stanco Sea Flight. Con lori, l’Arsenale, Federazione Siciliana delle Arti e della Musica, oltre al contributo del Teatro Valle Occupato. Così il 23 ottobre 2011 lo spazio si aprì alla cittadinanza”.

Mette in risalto l’architetta Bisazza: “Un corteo di musici e cantastorie attraversò Torre Faro, guidando il pubblico nella casa distrutta di Colapesce, il cantiere navale dismesso. L’ex Sea Flight, da discarica a cielo aperto, diventò luogo di incontro. Spazio espositivo, mostre fotografiche, danza, musica, teatro. Tra gli artisti coinvolti anche la poetessa Maria Costa. L’anno successivo – ricorda Bisazza – la festa tornò in occasione del primo maggio. Ancora una volta musica, arte, spettacolo, cultura per adulti e bambini. La vecchia struttura però non è mai stata curata, come manuntenzione. Negli ultimi dieci anni l’abbiamo vista invecchiare e imbruttirsi, con nostro rammarico”.

Da qui la proposta di un recupero e di una valorizzazione turistica, sociale e culturale.