Politica

Liquidazione Atm e causa con la Regione, Zafarana e Fusco a Palermo

La dichiarazione di liquidazione coatta amministrativa dell’Atm e il contenzioso in atto tra Regione, Comune di Messina e azienda trasporti. Sono due delle tematiche affrontate dalla deputata regionale del M5s Valentina Zafarana e dal consigliere comunale Giuseppe Fusco a Palermo, con i dirigenti dell’assessorato regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti e l’assessore al ramo Marco Falcone.

La causa per il chilometraggio

Tra gli argomenti trattati, in particolare, il contenzioso sui contributi chilometrici dell’azienda dopo l’ordinanza della prima sezione civile del tribunale di Messina, emessa a seguito di ricorso, corretto e fondato, promosso dalla precedente Giunta, che lo scorso luglio ha riconosciuto al Comune di Messina e alla società un indennizzo pari a circa 10 milioni di euro, 5,4 dei quali destinati alle casse dell’Atm e 4,3 milioni a Palazzo Zanca. 

«In base a quanto deliberato in ordinanza, diventata oggi provvisoriamente esecutiva, l’assessorato è intenzionato a presentare una proposta di transazione», spiegano Fusco e Zafarana. I due sulla chiamano in causa il sindaco Cateno De Luca. «Se si procederà in tal senso, sarà compito del primo cittadino evitare una transazione al ribasso rispetto all’importo riportato nell’ordinanza, cosi come spetterà allo stesso sindaco sollecitare la Regione a versare la differenza del contributo anche per gli anni 2017, 2018, 2019».

Liquidazione dell’Atm

Altra questione affrontata è quella relativa alla dichiarazione di liquidazione coatta amministrativa dell’Atm.Tema caldissimo alla luce della richiesta avanzata alla Regione dai commissari liquidatori dell’azienda dopo la bocciatura da parte del consiglio comunale del piano di liquidazione. «La risposta dovrebbe arrivare a breve, ma abbiamo motivo di credere che la Regione possa non ritenersi competente sulla nomina del commissario liquidatore», proseguono i pentastellati. Per questo, invitano l’Amministrazione ad adottare le consequenziali azioni politiche ed amministrative nel caso in cui la richiesta fosse rispedita al mittente.