Atm, parlano i liquidatori: "Licenziamento collettivo, ma garanzie per i lavoratori"

Atm, parlano i liquidatori: “Licenziamento collettivo, ma garanzie per i lavoratori”

Francesca Stornante

Atm, parlano i liquidatori: “Licenziamento collettivo, ma garanzie per i lavoratori”

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lunedì 24 Febbraio 2020 - 19:33

I commissari vogliono garantire massima chiarezza e trasparenza in questa delicata fase di passaggio dalla vecchia alla nuova Atm. Ecco cosa hanno spiegato

La liquidazione dell’Atm è a un punto cruciale. E i commissari liquidatori non vogliono fare assoluta chiarezza e dire passo passo cosa accade, quali sono le decisioni e qual è il percorso che porterà dall’attuale Atm azienda speciale alla nuova Atm spa.

Il 31 marzo

C’è una data segnata in rosso sul calendario e che per i liquidatori è una scadenza imprescindibile dalla quale non si torna indietro: il 31 marzo la gestione del trasporto pubblico locale non sarà più nelle mani dell’attuale Atm. La nuova azienda è pronta a prendere le redini. Ma la posta in gioco in questo momento è ancora altissima e soprattutto la partita è aperta su più fronti.

Lo hanno detto i commissari liquidatori Pietro Picciolo, Fabrizio Gemelli e Roberto Aquila. I due aspetti importanti di questa fase, per i commissari, sono quelli che riguardano il futuro dei lavoratori Atm e il parco mezzi. A spiegare i dettagli delle procedure, soprattutto il presidente della commissione Picciolo e l’avvocato Gemelli.

Licenziamento collettivo

«Sul fronte dei dipendenti abbiamo dato rassicurazioni su quella che sarà la prosecuzione del rapporto di lavoro. Abbiamo avviato la procedura di licenziamento collettivo ai sensi della legge 223 del 1991. Due settimane fa abbiamo avuto il primo passaggio con i sindacati, sono stati posti dei quesiti e il prossimo 26 febbraio ci sarà il secondo incontro. Per noi dovrebbe essere un passaggio semplice. I lavoratori hanno garanzia da parte del Comune, ente proprietario, che non ci sarà nessun problema. E’ stata fatta una fotografia dei ruoli di ogni singolo dipendente e verranno garantire tutte le 461 assunzioni».

Come verrano assunti nella nuova Atm?

Ma come verranno assunti i 461 dipendenti di Atm nella nuova azienda? Perché se è vero che è chiara la procedura che li porterà al licenziamento, in quanto esiste una normativa di legge, non è assolutamente chiaro quale sarà lo strumento giuridico che ne garantirà l’assunzione. I commissari a questa domanda hanno risposto che «la mobilità dovrebbe essere fattibile tramite il Comune», anche se non hanno citato specifici riferimenti normativi. Hanno però assicurato che questo punto sarà al centro dell’incontro del prossimo 26 febbraio e dunque dopo quella data dovrebbe esserci qualche notizia più concreta.

Per i 30 autisti precari si dichiarano disponibili ad un confronto con i sindacati e a vedere le loro proposte, pur nella convinzione che solo l’Atm spa potrà garantire qualcosa di concreto. Sono previste nuove assunzioni che serviranno per il rilancio dell’azienda come l’annunciato tra l’altro dalla stessa Spa.

Tfr e ferie non godute

Per quanto riguarda i nodi del Tfr e ferie non godute rimarranno all’azienda in liquidazione. In termini economici, le ferie non godute ammontano a circa 850 mila euro, mentre i Tfr si aggirano sui 5,4 milioni. Sotto questo aspetto abbiamo garantito che l’azienda dovrebbe essere capace di far fronte al pagamento. Ma questi sono aspetti che potremmo anche valutare di discutere in fase successiva, per noi è fondamentale assicurare intanto la procedura di passaggio da vecchia a nuova azienda».

Il prossimo tavolo

I liquidatori si augurano che mercoledì possa esserci un incontro positivo perché ci sono circa 30 giorni di tempo per ultimare tutti i passaggi. Picciolo ha spiegato che è una data perentoria soprattutto perché questa Atm non sarebbe in condizioni di proseguire oltre: «Siamo aggrediti dai fornitori e da Riscossione Sicilia per tutti i debiti previdenziali che l’azienda ha accumulato negli ultimi 6 anni. Abbiamo ottenuto la rateizzazione del debito di 8 milioni, ma dobbiamo onorare le rate da 330 mila euro.

Non possiamo in questo momento contare sull’immediata disponibilità dei 10 milioni della causa vinta contro la Regione per il chilometraggio perché stiamo cercando di dialogare con gli uffici palermitani per capire che intenzioni hanno. Eventualmente dovremo aspettare il 6 giugno per procedere a eventuali pignoramenti che la Regione dovesse decidere di non pagare. Ma noi puntiamo a ottenerli prima».

C’è poi l’aspetto della liquidazione coatta, richiesta proprio dagli attuali liquidatori dopo la bocciatura da parte del conisglio comunale del piano di liquidazione. Dalla Regione però ancora nessuna risposta. Quindi fino ad allora questa commissione continuerà ad operare in ottica liquidazione. Anche se domani, o tra dieci giorni, potrebbe arrivare un nuovo commissario. E i tempi potrebbero anche diventare più lunghi. 

Il parco mezzi

Sul parco mezzi hanno spiegato che si sta effettuando attraverso un tecnico esterno una perizia su circa 40 mezzi che rimarranno in azienda, anche per preservare il patrimonio aziendale e non farlo aggredire dai creditori. I mezzi che invece sono già di proprietà del Comune andranno direttamente alla nuova Atm.

Il caso dell’addetto stampa

Un passaggio anche per rispondere al quesito dei consiglieri comunali del Pd Alessandro Russo e Felice Calabrò sul fatto che proprio in questa fase di liquidazione l’Atm si sia dotata di un addetto stampa. «Non abbiamo fatto nessuna assunzione, si tratta di un contratto di collaborazione perché abbiamo esigenza di fare comunicazioni periodiche. Il contratto è con Atm, ma il compenso sarà pagato da noi commissari che abbiamo deciso di rinunciare ad una parte dei nostri compensi per pagare la collaborazione di un professionista.

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