Cronaca

Messina. 20 anni di vittime di maltempo e dissesto. Senza colpevoli

Non c’è soltanto il 1 ottobre 2009. Nella storia recente della provincia di Messina la conta delle vittime del dissesto del territorio non si limita ai 37 morti e dispersi di Giampilieri e Scaletta Zanclea. E le ricorrenze tra le tragedie sono davvero tante.

27 settembre 1998 – A Messina tracima il Torrente Annunziata inghiottendo la famiglia Carità, che lo attraversa in auto, e uno straniero. Soltanto due anni prima una violentissima alluvione aveva allagato la città, non seminando vittime soltanto per fortuna. Sotto accusa finiscono quattro tecnici del Comune, ma soltanto una condanna regge fino alla Cassazione.

Anche a Giampilieri nel 2007 il torrente era uscito dagli argini travolgendo case e cose, due anni prima che la pioggia travolga anche le persone. Per tutti il primo ottobre 2009 è una tragedia annunciata. Che però per la giustizia penale non ha colpevoli.

Novembre 2009 – A Torrenova il vicino torrente Rosmarino tracima, allagando case e mettendo in pericolo la vita di un ciclista.  24 ore di piogge torrenziali causano frane e allagamenti in tutto il comprensorio: il torrente Zappulla a Rocca di Caprileone, Acquedolci, Sant’Agata di Militello, le strade che costeggiano le fiumare e conducono a Galati Mamertino e San Salvatore. Anche in questi casi non ci sono vittime ma danni ingentissimi.

Puntualmente nell’ottobre 2015 le piogge torrenziali fanno tracimare gli stessi corsi d’acqua, i cui letti asciutti si sono alzati di diversi metri, in questi anni, anche a causa della scarsa manutenzione. Che tale resta.

Febbraio 2010 – La pioggia non è violenta ma una parte della montagna dei Nebrodi sui cui sorge San Fratello si apre e scivola verso il basso. Tanta paura tra gli abitanti, nessuna vittima per il rotto della cuffia, tanti sfollati ambientali.

Marzo 2011 – Vincenzo Cundari, un pensionato di 76 anni muore a Graniti mentre attraversa il torrente Petrolo, tracimato. Un mese prima un 68enne era stato risucchiato in auto nel Torrente Inganno, tra Acquedolci e Sant’Agata: la piena aveva travolto l’argine aprendo una voragine sotto le ruote della microcar.

24 novembre 2011 –  A Saponara sotto l’acqua battente la collina rovina sulla frazione Scarcelli, portandosi via Luigi e Giuseppe Valla, padre e figlio, rispettivamente 55 e 25 anni, e il piccolo Luca Vinci, di soli 10 anni. Salva la madre, in quel momento in casa con lui, una giovane donna incinta. 

Negli stessi giorni, a Barcellona la pioggia gonfia il Longano e mette in ginocchio altre zone della cittadina, costringendo una cinquantina di persone a sfollare dalle proprie abitazioni. In molti casi, ancora oggi non sono tornati a casa. Il ponte mobile sul torrente Calderà stra lì “provvisorio” da 9 anni, in attesa del progetto definitivo, i finanziamenti, i lavori, lo sblocco della burocrazia…

La Procura ha avviato una indagine, archiviata senza avvisi di garanzia.

roberto saccà

25 novembre 2016 – Un nuovo alluvione mette in ginocchio la zona jonica del messinese e a Letojanni il commerciante Roberto Saccà perde la vita attraversando il torrente Sillemi, un “ex” corso d’acqua trasformato nell’unica via di accesso per una serie di zone abitative, sulla cui messa in sicurezza si era discusso a lungo, e ancora si discute.

Sotto indagine ci sono due persone, sindaco e tecnico comunale, sospettate di non aver adottato le giuste procedure d’emergenza, alla luce dell’allarme maltempo.

Nella stessa zona, sulla A18, la collina minaccia l’autostrada da quattro anni, senza che la frana sia stata ancora eliminata e con molto dubbi sulla messa in sicurezza del costone.