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Messina. Viadotto Ritiro, Falcone: “Lavori a buon ritmo, altre 9 campate a ottobre” FOTO

“Il 18 ottobre la Toto Costruzioni inizierà il varo di altre 9 campate lato mare, poi le ultime 9 entro marzo e l’apertura entro giugno 2021. Entro dicembre 2021, invece, finiranno i lavori sulla carreggiata lato mare, poi un altro paio di mesi per i collaudi”.

L’assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti, Marco Falcone, torna a Messina, nella sede del Consorzio autostrade siciliane, per fare il punto sui lavori sul viadotto Ritiro, vera “odissea” per i messinesi, e conferma il cronoprogramma divulgato a luglio, poco dopo la firma della perizia di variante.

I cittadini, esasperati, lamentano di vedere pochi operai al lavoro e temono che tutto possa prolungarsi ancora. “Sono diverse decine ed entro settembre saranno un centinaio – dice Falcone – ma, a prescindere, l’importante è che l’impresa ha assicurato il rispetto del cronoprogramma”.

E l’impresa parla di “una media di 50 operai al lavoro a settembre, che saranno più di 100 nei prossimi mesi (quindi non adesso, ndr)” specificando che “non si deve pretendere di vederli dalla strada perché lavorano in punti oscuri, a diverse altezze. Stiamo lavorando anche di notte, purtroppo siamo stati fermi da marzo a maggio causa Covid e poi siamo andati a rilento da maggio ad agosto per la lenta ripresa dei fornitori”.

Il punto sui lavori

Le 22 campate della carreggiata lato mare sono state tutte svarate, ne sono state montate 4 nuove che, secondo quanto annunciato, diventeranno 13 entro ottobre. Sul lato monte, invece, svarata appena una campata, quindi bisogna svararne altre 19, visto che in totale sono 20, poi ci sarà il varo. Da qui la preoccupazione che i tempi si possano allungare ma Cas e impresa confermano: tutto finito e aperto entro un anno e mezzo.

I lavori, in realtà, sono iniziati ad aprile 2016 e dovevano finire ad agosto 2018. Finiranno, invece, se va bene a febbraio 2022 (anzi l’assessore Falcone si è tenuto largo fino ad aprile 2022). In questo articolo di luglio avevamo già raccontato i motivi dei ritardi. Che però, secondo Falcone, “sono fisiologici in un’opera complessa come questa, con le campate più alte di Sicilia”.

Ancora almeno un anno e mezzo di “sofferenza”

Per un altro anno e mezzo, quindi, uscita obbligatoria a Giostra per chi viene da Villafranca, con le conseguenze quotidianamente sotto gli occhi di tutti, e svincolo di Giostra chiuso per chi arriva dall’altra direzione, cioè da Boccetta, Messina Centro e Sud. “Ciò non toglie che, in periodi particolari, si potrà pensare a dei correttivi – dice il direttore generale del Cas, Salvatore Minaldi -, con decisioni da prendere e attuare in modo pronto, come accaduto nell’estate appena trascorsa”.

Gli sgomberi

L’assessore Falcone, infine, tranquillizza anche le famiglie che sono state sgomberate. “Un anno e mezzo fa hanno ottenuto un indennizzo per due anni, quindi sono ancora coperti per sei mesi. Poi, visto che non basterà, creeremo un’integrazione in accordo col loro e col Comune di Messina”.

(Marco Ipsale)