Politica

Non solo telecamere, a Giostra e nelle periferie serve un progetto sociale

MESSINA – Se c’è un campo in cui occorre cambiare modello mentale e sociale, e al più presto, è quello delle periferie. Ancora oggi domina l’idea che le cosiddette periferie siano spazi da relegare alla marginalità, per poi indignarsi quando si registra un problema legato alla delinquenza. E questo rivela quanto siamo ancora arretrati come società. Serve un progetto sociale, che metta insieme istituzioni e associazioni, politica e cittadinanza attiva. E che investa tutta la realtà, compreso il centro città, non esente da problemi. È evidente però che di Giostra e dintorni si parli solo nella cronaca giudiziaria o quasi. Ma ci si è soffermati abbastanza sul senso più profondo di un episodio recente, ovvero il murale della polizia vandalizzato a Giostra?

In questo caso, a essere messo in discussione, seppure in modo discutibile, è lo Stato nella sua essenza. Ma lo Stato dov’è nelle periferie? Come fa sentire la propria presenza, in assenza di progetti sociali e architettonici che abbattano lo stesso concetto di periferia. Che rendano la città un unico spazio condiviso, con differenti caratteristiche. O siamo ancora alla facile indignazione evocata da Fabrizio De André nella canzone “La città vecchia”? “Se tu penserai e giudicherai da buon borghese/li condannerai a cinquemila anni più le spese/ma se capirai, se li cercherai fino in fondo/se non sono gigli son pur sempre figli/vittime di questo mondo”.

Sia chiaro, vittime e carnefici si trovano ovunque. Ma se lo Stato si dimostra latitante in termini di servizi e attenzioni, non può poi pretendere che un sentimento di sfida, o di odio, ricordando un importante film francese, non si traduca in azioni vandaliche o disprezzo per il territorio.

“Un tavolo tecnico su Giostra per elaborare proposte educative”

In particolare, il consigliere della V Municipalità, Andrea Zumbo, sta lavorando, con il sostegno della Circoscrizione presieduta da Raffaele Verso, a una proposta di un tavolo tecnico per affrontare i problemi legati a Giostra. Un tavolo tecnico in cui ci siano prefetta, questora, sindaco, assessore al ramo, servizi sociali, dirigente scolastica della scuola “Villa Lina – Ritiro” e rappresentanti dell’oratorio “San Matteo”. Sottolinea Zumbo: “Abbiamo affrontato il tema in sede di commissione ed è emersa questa necessità, che si tradurrà in una delibera. Non bastano le telecamere e la repressione. Dobbiamo mettere in campo proposte serie e soprattutto educative. Reprimiamo ogni atto vandalico ma non fermiamoci a questo. Bisogna tornare a educare alla bellezza e al rispetto del bene comune”.

Di sicuro, l’oratorio è un presidio sociale prezioso ma, come ricorda il consigliere Zumbo, “da soli non si va da nessuna parte. Bisogna lavorare insieme e mettere in campo iniziative di ampio respiro”.

Non solo vandalizzazioni, ovviamente, ma da studiare c’è pure l’uso delle droghe da parte dei giovanissimi, ad esempio. Occorre fare in fretta e servono tavoli tecnici operativi aperti a un’idea di società differente dall’attuale, e mortifero, modello.