Cronaca

Rapina violenta a Messina, pene ridotte in appello per i due minorenni

Non tentato omicidio ma lesioni personali. Pene lievemente ridotte in appello per i due minorenni che nello scorso settembre rapinarono una 90enne in casa, in pieno centro a Messina.

La condanna per il 14enne passa da 8 anni e 8 mesi a 6 anni e 8 mesi, per il 17enne da 7 anni e 10 mesi a 6 anni. Così ha deciso la Corte di Appello per i minorenni di Messina, presidente Lazzara, a latere Trimarchi e Cannizzaro, accogliendo la tesi prospettata dai difensori, l’avv. Giuseppe Carrabba per il 14enne e gli avv. Ernesto Marcianò e Alessandro Trovato per il 17enne.

Il pm Andrea Pagano, in primo grado, aveva chiesto pene superiori a 10 anni, mentre ora il procuratore generale Maurizio Salamone aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, ritenendo corretta la tesi del tentato omicidio.

La donna, che conosceva appena i ragazzi, entrati qualche giorno prima in casa insieme al nipote, aveva aperto loro il portone dietro loro insistenza. Poi i giovani, saliti al piano, avevano fatto irruzione nell’appartamento, alla ricerca di denaro, l’avevano colpita alla testa con una statuetta di ceramica che si trovava su un comodino e l’avevano immobilizzata a terra, ferendola gravemente.

L’anziana ne era uscita con diverse fratture che l’hanno costretta in ospedale a lungo, oltre alle ferite psicologiche. I ragazzi erano poi fuggiti con poco più di un centinaio di euro in tasca ed erano stati rintracciati dagli agenti delle Volanti in meno di un’ora.