Rapina violenta in centro a Messina, migliora la vittima. Spunta l'ombra del terzo uomo

Rapina violenta in centro a Messina, migliora la vittima. Spunta l’ombra del terzo uomo

Alessandra Serio

Rapina violenta in centro a Messina, migliora la vittima. Spunta l’ombra del terzo uomo

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giovedì 19 Settembre 2019 - 07:30

La signora ha molte fratture ma potrebbe lasciare l'ospedale presto. Intanto continuano le indagini a tutto tondo

Sta meglio l’anziana vittima della violenta rapina messa a segno sabato scorso in centro. La donna, ancora in ospedale, ha letteralmente le ossa rotte, ma malgrado i tanti colpi infertigli dai due giovanissimi che hanno fatto irruzione in casa sua le sue condizioni complessive non sembrano gravi, non sono stati lesi organi vitali e tra una settimana potrebbe tornare a casa.

Il suo referto parla di diverse fratture, alle costole e alla scapola, al naso e allo zigomo, ha un grosso ematoma alla testa, tutte lesioni che pesano, considerato che ha compiuto 90 anni da un pezzo.

Ma a pesare di più sono sicuramente le violenze subite. Non soltanto è stata strattonata a terra, è stata malmenata a calci e pugni ed è stata colpita al viso con la statua di ceramica raffigurante un pescatore che teneva in camera da letto, ma soprattutto il quattordicenne ha abusato di lei, bloccandola per evitare che si divincolasse, tenendola inchiodata a terra mentre il complice diciassettenne rovistava nell’altra stanza.

Forse miravano al denaro contante che la donna possedeva, poche centinaia di euro, che i due avevano visto qualche giorno prima, quando erano entrati in casa insieme al nipote della vittima.

“Siamo valutando se chiedere al Tribunale della Libertà di riesaminare le accuse”, dice l’avvocato Ernesto Marcianò, che difende il diciassettenne insieme al collega Alessandro Trovato, che mirano a “sganciarlo” quanto meno dall’accusa di concorso in violenza sessuale. 

Lo stesso farà l’avvocato Giuseppe Carrabba, difensore del quattordicenne, che fino a ieri aveva la fedina penale immacolata e che sta ugualmente pensando al passaggio davanti al collegio del Riesame, con l’obbiettivo di mettere il ragazzo fuori dal centro di prima accoglienza minorile e, magari, allontanarlo da Messina, per consentirgli un percorso di recupero serio. Entrambi i ragazzi di fatto non hanno una famiglia alle spalle, per vicissitudini di vario genere.

Intanto gli investigatori non si sono accontentati della confessione dei due ragazzi e stanno cercando di chiarire tutti gli aspetti della inquietante vicenda. Insieme agli uomini della Volante, ai comandi di Giovanni Puglionisi, ci sono gli investigatori della Questura, a lavoro per capire se qualcun altro abbia inciso nella vicenda.

Dai primi atti di inchiesta, infatti, sembra emergere il sospetto che immediatamente prima di fare irruzione in casa i due fossero in compagnia di un’altra persona, maggiorenne, il cui ruolo dovrà ora essere chiarito.

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