Coronavirus

Saracinesche giù nei Centri commerciali: chiudiamo per aprire. Domani la protesta

Più passano i giorni più aumenta il malcontento in categorie di commercianti e imprenditori che più di tutti stanno pagando, da oltre un anno lockdown e chiusure. Dalle notizie che trapelano le riaperture non sono imminenti e non vanno di pari passo con misure di sostegno adeguato.

Sul piede di guerra

I danni sono enormi, e mentre i ristoratori sono sul piede di guerra e annunciano azioni eclatanti, domani sarà invece la volta, in tutta Italia, dei Centri commerciali. Una manifestazione simbolica di chi da oltre sei mesi è penalizzato dalle chiusure nei festivi e prefestivi di tutti i negozi allocati all’interno dei centri commerciali (tranne i supermercati). Si tratta di negozi che, paradossalmente, se fossero ubicati anche due metri esternamente al Centro commerciale, non avrebbero alcuna restrizione.

Saracinesche abbassate

Domani, martedì 11 maggio  alle 11.00, i punti vendita di tutti i centri commerciali d’Italia protesteranno pacificamente abbassando per alcuni minuti le saracinesche dei propri locali per chiedere l’immediata revoca delle misure restrittive. Quelle saracinesche che ormai, inesorabilmente continuiamo a vedere abbassate consapevoli che molte non si rialzeranno più, saranno chiuse in modo simbolico. Il coro è unanime, possiamo aprire in sicurezza applicando tutti i protocolli che ci vengono richiesti, purchè si facciano. Ogni giorno in più è un passo verso il baratro

Aprire in sicurezza

L’iniziativa vuole richiamare l’attenzione sulla sicurezza dei centri, parchi e gallerie commerciali che, con l’applicazione di protocolli rigorosi, possono assicurare e garantire piena sicurezza in tema di contagi. L’iniziativa è promossa da Confcommercio, ANCD-Conad, Confesercenti, Confimprese, Federdistribuzione e CNCC- Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali. Diverse le adesioni anche a Messina.