Politica

Tra l’ombra dell’ex Previti e il “sì” alla Tari a colpi di maggioranza, i tanti nodi del sindaco Basile

MESSINA – La solitudine di chi governa a Palazzo Zanca. I fondi Pon Metro “bocciati” o “rimandati”, con 220 milioni di euro in gioco, anche se il sindaco rassicura sui futuri correttivi. “Dall’Agenzia di coesione solo richieste di informazioni e chiarimenti utili alla predisposizione della versione finale del Piano”, precisa Federico Basile. L’ombra dell’ex assessora Carlotta Previti che incombe, però, col suo presunto dissenso rispetto all’ultima impostazione progettuale, anche se il primo cittadino nega. Nel frattempo, la maggioranza (seppure in formato ridotto) si blinda in Consiglio comunale, vota da sola il regolamento Tari e respinge gli emendamenti dell’opposizione. Una “somma di piccole cose”, per citare Niccolò Fabi, che rivela un clima non facile per sindaco e Giunta.

In più rimangono aperti i tanti nodi: dalla risposta della Corte dei Conti al Piano di riequilibrio al porto di Tremestieri, senza dimenticare il caos dovuto ai molti lavori in corso. Non è facile la gestione di tutte queste emergenze ma, di certo, non risulta vincente nell’aula consiliare, in prospettiva, la strategia di rifiutare qualsiasi forma di dialogo. Di procedere in Consiglio comunale ergendo un muro di fronte a ogni proposta di confronto con l’opposizione.

L’assenza di un dibattito politico alla luce del sole

Di sicuro, lo stile del sindaco non è quello di arroccarsi e di chiudersi nel Palazzo, senza confrontarsi con gli avversari. Ma su tutto pesa l’assenza di un dibattito politico, e questo riguarda tutti gli schieramenti, alla luce del sole. E, soprattutto, all’altezza delle sfide che attendono Messina, pena la sua sopravvivenza sul piano economico e sociale. Su queste sfide, lo stesso sindaco dovrebbe probabilmente ricevere maggiore sostegno da parte delle forze parlamentari e governative regionali e nazionali, attenuando il gioco degli schieramenti. Come ci si augura che avverrà in occasione del risanamento.

Le dimissioni di Previti e l’assenza di un confronto pubblico

In generale, dalle dimissioni dell’ex vicesindaca, nella Giunta De Luca, Previti ai cambiamenti in corso di strategia, manca uno spazio di pubblico confronto nel quale emergano le differenti posizioni e i motivi di dissenso. In assenza di partiti e orientamenti ideologici chiari, la visione politica appare fragile e questo non è un problema della sola Giunta Basile. Maggioranze e opposizioni, da Roma a Palermo e Messina, sembrano tutte avvolte in una nuvola indistinta. Ma si attendono più colpi d’ala per portare Messina fuori dal guado. E non sarà facile.