Risanamento Messina. E venne il giorno della pax politica

Risanamento Messina. E venne il giorno della pax politica

Marco Olivieri

Risanamento Messina. E venne il giorno della pax politica

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domenica 12 Marzo 2023 - 07:45

Dal conflitto politico tra chi governa la città e il centrodestra alla necessità di un dialogo istituzionale per dire addio alle baracche

MESSINA – E venne il giorno della pax politica nel nome del risanamento a Messina. L’assenza del presidente della Regione Schifani, sostituito dal suo capo gabinetto Salvatore Sammartano, non ha intaccato la solennità del momento. “Ce ne faremo una ragione”, qualcuno avrà pensato, chissà. L’emozione della prefetta Cosima Di Stani nel momento del bilancio, il “profilo e basso e pedalare” del neo sub commissario Marcello Scurria, la soddisfazione della sottosegretaria Matilde Siracusano, nel segno della sua regia politica, e la ritrovata serenità (nelle dichiarazioni) del sindaco Federico Basile hanno scandito il momento di passaggio. Si passa dal ruolo di commissaria straordinaria della prefetta al neo nominato avvocato Scurria. Ma ogni rappresentante delle istituzioni dovrà fare la sua parte. Così venerdì 10, da chi incarnava il governo nazionale e regionale al presidente di Arisme La Cava e ai vari esponenti dell’amministrazione comunale, tutti hanno evidenziato che l’imperativo sarà cooperare. Tutti insieme appassionatamente per scrivere una nuova pagina di storia messinese, se vogliamo dipingerla stile bollettino Istituto Luce. O, più semplicemente, la vergogna delle baracche va chiusa per sempre ed è giusto che le istituzioni collaborino senza guerre politiche. Questo è l’auspicio.

Siracusano, Di Stani, Scurria e Sammartano

L’acquisto di 74 abitazioni e le necessarie manutenzione e ristrutturazione, i soggetti attuatori Arisme e Invitalia, le aree di via Rosso da Messina (zona su cui si può edificare) e di via Catanoso (a rischio idrogeologico). E ancora: la realizzazione d’immobili, i progetti tutti approvati, i cantieri (ancora non partiti) di via Rosso da Messina, Fondo Basile e Fondo Saccà. Su queste due ultime realtà, come ha ricordato la prefetta Di Stani, sono in corso operazioni di bonifica. Quello che ha promesso il sub commissario Scurria, che da parte sua può contare sull’esperienza come presidente dell’agenzia comunale per il risanamento Arisme, è di utilizzare tutti gli strumenti possibili per dare una casa dignitosa ai baraccati prima possibile. L’augurio è che il processo venga completato entro il 2024, quando scadrà il commissariamento.

Dal conflitto a un’unica strada percorribile: quella della collaborazione istituzionale

Se il conflitto tra centrodestra, al governo regionale e nazionale, e l’amministrazione Basile non esploderà è perché tutti i soggetti hanno una sola strada percorribile: quella di completare il processo del risanamento, mettere da parte i vecchi malcontenti e prendersi ognuno un pezzo di merito se la gestione seguirà le linee indicate. Lo scopriremo vivendo ma non è tempo, per Messina, città piena d’emergenze economiche e sociali, di rallentamenti e guerre di posizione con bandierine da esibire. Tutti i rappresentanti delle forze in campo lo sanno e la strada è tracciata. Deve essere tracciata, con il dialogo istituzionale come bussola. L’alternativa non esiste. A questo deve, dovrebbe, servire la politica: a mettere da parte gli interessi di parte per servire l’interesse generale.

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Un commento

  1. Com’è finita con i 30 alloggi di San Giovannello? Quando verranno ultimati? Classico esempio di disponibilità di case e di spreco. Bisogna sistemare quelle che già ci sono e pensare di riempire di un pò di “verde” la città, visto che è agli ultimi posti in Italia, quale PREZIOSISSIMA OCCASIONE……….speriamo non vinca il cemento………ne abbiamo già abbastanza!!!!

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