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Ex Margherita, Badiazza e baracche. Gli obiettivi di Musumeci a Messina. VIDEO

MESSINA – Porto di Tremestieri, via don Blasco, torrente Bisconte. Via ai lavori alla terza grande opera in città ma in calendario c’è ancora tanto altro. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, a Messina per la consegna dei lavori a Bisconte, ha focalizzato l’attenzione su tre obiettivi: l’ex Margherita, la Badiazza e le baracche.

“Il padiglione 10 del Margherita diventerà sede della Soprintendenza, altri due padiglioni saranno sede di un polo museale” – dice. L’accelerata è partita da un incontro organizzato dal nostro giornale, al quale Musumeci aveva partecipato, promettendo che il Margherita avrebbe riavuto nuova vita, un polo culturale accanto al Museo Regionale, per creare una grande “cittadella”, dando anche nuova sede alla Soprintendenza, attualmente sotto sfratto in viale Boccetta.

Ed anche la fruizione della Badiazza è uno dei temi su cui Tempostretto ha puntato molto, caro anche al presidente Musumeci. “L’abbiamo trovata in condizioni di abbandono e abbiamo proceduto ad una ricognizione della vulnerabilità sismica, mentre il prossimo mese daremo l’incarico per la progettazione. Ho chiesto alla Soprintendenza di accelerare e credo che in primavera avremo il progetto di restauro per poi andare in gara d’appalto”.

Infine, tema inevitabile col presidente della Regione a Messina, le baracche. Finora nessun risultato concreto ma proprio domani è previsto l’acquisto delle prime venti case, con l’obiettivo di arrivare fino a 300 entro fine anno. Non si risolverebbe il problema ma, se l’obiettivo andasse in porto, sarebbe un deciso cambio di passo rispetto al passato. “Perché c’è voluto tanto tempo? – chiede Musumeci -. Ci sono risorse vincolate da 30 anni e solo ora, col varo all’Ars dell’Agenzia per la casa, si sta lavorando bene, pur fra mille problemi burocratici. E’ stato fornito il primo finanziamento e siamo disposti a darne altri, per completare l’opera nello spazio di due anni. La vergogna delle baracche deve essere definitivamente cancellata”.

(Marco Ipsale)