Cronaca

Coronavirus. Ultimi sbarchi da Villa, lo sfogo di Falcomatà: “Noi sindaci lasciati soli”

Gli ultimi sbarchi sono avvenuti a notte fonda e le banchine del porto di Villa San Giovanni sono state liberate dalle persone che erano rimaste BLOCCATE da due giorni in attesa del rientro in Sicilia.

“La fine di una storia assurda”

Sul posto il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà che ha commentato quella che ha definito “la fine di una storia paradossale, assurda, incredibile. Adesso, più che mai, serve l’organizzazione che fino adesso è mancata. Questa situazione incresciosa, infatti, non si sarebbe creata se le Regioni avessero dialogato fra loro piuttosto che far venir meno quella sinergia istituzionale che è sempre fondamentale. Oltre ad aver creato dei seri rischi per l’incolumità pubblica a Villa San Giovanni è venuta meno l’umanità che dovrebbe riempire la coscienza di ogni cittadino, ma ancor prima di qualsiasi amministratore pubblico”.

200 persone nel piazzale

Falcomatà ha evidenziato come nel corso delle 48 ore di caos ci siano state almeno 200 persone costrette a dormire in auto, nel piazzale, al freddo, nonostante la presenza di bambini e neonati. Si sono peraltro così creati quegli assembramenti che in realtà devono essere scongiurati ad ogni costo.

“Sindaci abbandonati”

Noi sindaci, ultimo anello di una catena complessa, siamo stati lasciati soli. Al Comune di Villa San Giovanni è stato riversato addosso un carico di difficoltà estremo, così come ai cittadini di Reggio Calabria è stata chiesta una dose di pazienza che, in casi come questi, va oltre ogni comprensibile sforzo e sacrificio. Per il bene delle comunità hanno prevalso il buon senso e l’applicazione corretta delle normative. E’ giusto che i cittadini siciliani bloccati sul continente paghino eventuali responsabilità secondo quanto prevede la norma, ma è altrettanto giusto che svolgano la quarantena nei loro luoghi di destinazione secondo quanto prevede la norma stessa