Coronavirus

Covid, il sindaco De Luca attacca l’Asp di Messina: “Organizzazione tragica”

Un attacco a muso duro, senza mezzi termini. Il sindaco di Messina Cateno De Luca ha puntato il suo mirino sull’Asp e ha sferrato una serie di colpi sulla gestione dell’emergenza sanitaria Covid da parte dell’azienda sanitaria provinciale. Le segnalazioni sui disservizi che giungono dai cittadini, purtroppo incappati nelle maglie del coronavirus, ormai sono all’ordine del giorno. Il ritardo nei tamponi, nella comunicazione degli esiti, l’isolamento domiciliare che si prolunga a dismisura, il tracciamento della catena dei contagi che non riesce ad essere tempestiva. Ieri sera però l’attacco è partito direttamente dal primo cittadino di Palazzo Zanca. Per motivare la decisione di un coprifuoco alle 19 che blocca tutte le attività, commerciali e professionali, fino alla chiusura di tutte le scuole da lunedì, De Luca disegna un quadro drammatico delle modalità operative dell’Asp.

“Asp inadeguata”

Non attacca direttamente il commissario per l’emergenza Carmelo Crisicelli. Ma il suo giudizio complessivo è impietoso. «Senza alcuna contrapposizione con l’Asp o con l’Assessorato regionale alla Sanità risulta evidente che siamo di fronte all’inadeguatezza dell’organizzazione sanitaria regionale e locale e che oggi in piena pandemia tale disorganizzazione amplifica gli effetti della crisi sanitaria». E cita alcuni casi, come quello della squadra Akademia Sant’Anna.

Il Covid a scuola

De Luca punta il dito soprattutto sulla situazione scuole. «La frequenza in molti istituti scolastici è scesa sotto il 50% per scelta volontaria dei genitori che preferiscono tutelare la salute dei propri figli. In altri istituti scolastici, specie in luoghi di frontiera, i dirigenti scolastici si trovano esposti anche a minacce dei genitori che temono contagi portando i figli a scuola. Bisogna fronteggiare un fenomeno di psicosi di massa che richiede regole certe. Invece ci troviamo di fronte a contraddizioni e condotte illogiche, come il caso di un classe in cui un soggetto positivo al test rapido non è stato posto in isolamento in attesa del tampone molecolare. Esponendo così tanti altri bambini al rischio contagio».

Per il sindaco di Messina, l’Asp non può avere alcuna giustificazione. «Il 24 settembre 2020 l’Assessorato regionale alla Sanità ordinava alle Asp di individuare le Usca scolastiche, con numero verde dedicato e indirizzo mail. Ad oggi l’Asp di Messina ha attivato solo le tre Usca generali. La circolare prevedeva anche che qualora il tampone rapido effettuato dalle Usca risultasse positivo, si sarebbe dovuto procedere nel più breve tempo possibile al tampone molecolare, informando prontamente il dirigente scolastico proprio per contenere allarmismi.

Nessuna giustificazione

Di fronte a queste precise disposizioni, il commissario territoriale Covid Crisicelli, il 14 novembre scorso ha risposto ad alcuni dirigenti scolastici che l’Asp di Messina ha attivato solo tre Usca generali. Che il numero verde sarà attivato e che intanto tutte le comunicazioni che riguardano la situazione Covid nelle scuole devono essere inviate al suo indirizzo mail di servizio. Praticamente ad oggi, tutti i servizi previsti sulla carta, a Messina e provincia non sono stati ancora attivati. Anzi registriamo solo la pubblicazione di avvisi per l’organizzazione di servizi previsti da settembre, ma non ancora operativi».

Invece a Catania e Palermo?

Una situazione che De Luca definisce “di grande disfunzione” che genera confusione e panico. «E’ una situazione organizzativa tragica. I servizi non vengono garantiti con la rapidità che il momento impone. Abbiamo ricevuto centinaia di segnalazioni. Le disfunzioni dell’Asp di Messina sono certificate. E non ci possono rendere tranquilli. A Catania e Palermo sono stati istituiti più numeri verdi, qui non si è in grado di attivare un numero verde dedicato. La risposta che ci danno: “Lo stiamo facendo”. Ma ancora siamo a questo punto, al di là dell’eroico atteggiamento del dottor Crisicelli. Qui però conta la sostanza, i servizi hanno bisogno di essere tempestivi.

Abbiamo chiesto un dettaglio numerico dei contagi nelle scuole, ma non abbiamo riscontro. Il Provveditorato agli studi ha chiesto notizie sull’andamento dei contagi e non ha avuto risposta. L’Asp non sta funzionando completamente. L’assessore Razza si metta in testa che l’Asp di Messina dev’essere organizzata per bene come quelle di Palermo e Catania».